I consiglieri regionali Foti (Fdi-An) e Fabbri (Ln) critici sulle moschee in Emilia Romagna

Il primo invoca più controllo sugli immobili concessi alle associazioni di promozione sociale e di fatto usati come luoghi di culto, il secondo vuole lo stop a nuove moschee in regione. Intanto il Comune partecipa al minuto di silenzio per le vittime di Parigi

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Un’interpellanza in giunta regionale per richiamare i comuni alla verifica sull’utilizzo degli immobili destinati alle associazioni di promozione sociale, che vengono invece utilizzati come moschee. A proporla è Tommaso Foti (Fdi-An), a pochi giorni dagli attentati che hanno messo a ferro e fuoco il centro di Parigi.

“Nei fatti – sottolinea Foti in una dichiarazione all’Ansa – non esiste alcuna norma di legge che disciplini i rapporti con la religione islamica la quale, peraltro, non è organizzata tramite statuti: non si può negare la libertà religiosa, ma non si può, come invece oggi accade in Emilia-Romagna, stravolgere la lettera della legislazione vigente per favorire la proliferazione di moschee mascherate da centri culturali”.
La questione contesa riguarda il fatto che numerosi centri culturali islamici, come anche quello di Forlì, posto su una traversa di via Ravegnana, risultano gestiti da associazioni di promozione sociale, ma risultano a tutti gli effetti delle moschee, anche se, come sottolinea il consigliere Foti, “la giustizia amministrativa in materia è univoca nel considerare come incompatibile con l’attività di promozione sociale ogni attività di culto”.
Decisamente più duro il capogruppo del Carroccio in regione, Alan Fabbri che, in una dichiarazione all’agenzia di stampa Dire, parla di “moratoria tombale per vietare le autorizzazioni a nuove moschee e centri culturali islamici e stretta sui controlli su quelli esistenti, in tutto il territorio emiliano romagnolo”.
Intanto il Comune di Forlì ha aderito all’iniziativa europea di un minuto di silenzio a mezzogiorno di oggi, in memoria delle vittime di Parigi, “quale atto di parteciazione al lutto – si legge in una nota dell’amministrzione comunale – e di testimonianza civile per dire NO al terrorismo”, invitanto colleghi e cittadini, ovunque si trovassero, a partecipare a questo momento. 

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