Migranti, Alfano chiarisce: “Trecento profughi da Bresso a Forlì per avere lo status di rifugiato”

Risposta del ministro dell'Interno alla Camera al question time presentato da Fratelli d'Italia: "Il problema è sostanzialmente risolto, facendo non più andare fino a Forlì i rifugiati che erano a Bresso, ma avvicinandoli a Milano".

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Sono 300 i profughi trasportati su mezzi della Croce rossa italiana da Bresso in provincia di Milano a Forlì per ottenere dalla commissione preposta lo status di rifugiato. Lo precisa il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, rispondendo alla Camera al question time presentato da Fratelli d’Italia e in particolare da Ignazio La Russa. Il parlamentare precisa comunque che “il problema è sostanzialmente risolto, facendo non più andare fino a Forlì i rifugiati che erano a Bresso, ma avvicinandoli a Milano”. 

Di certo “far fare 600 chilometri ogni giorno ai mezzi della Croce Rossa non era la cosa ottimale. Spero che non si debba più ripetere e che più attenzione sia riservata alle esigenze della Cri”. Come aggiunge l’inquilino del Viminale, è stato aumentato il numero delle commissioni e efficientato il sistema. “Ormai le risposte arrivano in tempi assolutamente europei, ma evidentemente il flusso dei migranti ha determinato che non tutto ancora funziona nei termini di una distribuzione del carico del lavoro omogeneo come noi stiamo lavorando perche’ sia”.

Dunque, nello specifico, le istanze di 300 immigrati, per “un aumento dei tempi di trattazione a Milano”, sono state trasferite alla commissione Forlì-Cesena “proprio per sopportarne meglio l’onere”. Ad occuparsi delle trasferte è stata la Croce rossa che gestisce il centro di accoglienza di Bresso, sulla base di una convenzione con la Prefettura di Milano. Con i costi contabilizzati sui capitoli di spesa relativi al sistema di accoglienza. 

Comunque, aggiunge Alfano, “l’onere gestionale del trasporto trova quantomeno compensazione nel minore tempo di permanenza dello straniero nelle strutture governative dalle quali dovrà comunque allontanarsi dopo la decisione, sia in caso di accoglimento, che di respingimento dell’istanza”.
Il ministro dell’Interno minimizza infine l’incidente avvenuto in occasione di uno di questi trasporti. Non ci sono state “gravi conseguenze per le persone coinvolte che hanno tutte riportato lesioni lievi con una dimissione immediata dal pronto soccorso”

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