Carabinieri di Forlì, un arresto per furto e ritirate due patenti per guida in stato di ebbrezza

Durante i controlli i militari hanno segnalato un imprenditore 20enne per uso di sostanze stupefacenti e denunciato tre donne per non avere fornito le proprie generalità

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I Carabinieri della Stazione di Ronco, nel corso della serata trascorsa, hanno tratto in arresto un 20enne romeno, pregiudicato, nullafacente residente a Forlì. L’uomo si era reso responsabile assieme ad una connazionale di una serie di furti all’interno del Centro Commerciale Punta di Ferro nella giornata del 31 marzo e pertanto tratto in arresto nella flagranza di reato.

Dopo essere stato scarcerato, all’uomo è stato revocato l’affidamento ai servizi sociali disposto dal magistrato di Sorveglianza di Pesaro che ha quindi disposto la cattura e l’accompagnamento in carcere. L’esecuzione del provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri che dopo aver catturato l’uomo lo hanno associato alla Casa Circondariale di Forlì.

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Forlì due giovani che durante la notte sono stati sorpresi alla guida di rispettive autovetture in stato di ebbrezza alcoolica. Si tratta di un cittadino albanese di 26 anni residente a Forlì e di un italiano di 23 anni residente a Castrocaro Terme. Ad entrambi è stata ritirata la patente di guida. Inoltre un imprenditore di 20 anni residente a Forlì è stato segnalato alla Prefettura per uso non terapeutico di sostanze stupefacenti. L’uomo, nel corso del controllo, è stato sorpreso con grammi 4 di hashish.

Infine tre donne del Camerun di 19, 26 e 27 anni sono state denunciate in stato di libertà per rifiuto di fornire le proprie generalità. Le tre studentesse domiciliate a Forlì, sorprese senza titolo di viaggio su un autobus di linea dell’ATR (tratta Forlimpopoli–Forlì) da parte di un incaricato al controllo, dopo aver finto di non comprendere la lingua italiana, non fornivano le proprie generalità ai Carabinieri del Nucleo Radiomobile intervenuti. Solo una volta accompagnate in caserma per l’identificazione, le tre spontaneamente esibivano i loro documenti di identità che avevano con loro, scusandosi con gli operanti per l’atteggiamento reticente tenuto.

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