Licenziato per aver aderito allo sciopero anti Jobs Act, il giudice del lavoro di Forlì lo reintegra

Il caso di Fabio Versari, dipendente dell'istituto di vigilanza Cavalieri Security e iscritto all'Ugl. Il sindacato: "la condotta del datore di lavoro giudicata illegittima e discriminatoria"

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Era stato licenziato in tronco dalla sua azienda per aver aderito allo sciopero contro il Jobs act di Matteo Renzi del 12 dicembre 2014. Ne era nata una vertenza legale, conclusasi ora con la sentenza di primo grado che dà ragione invece al lavoratore. Il caso è quello di Fabio Versari, iscritto al sindacato Ugl, dipendente dell’istituto di vigilanza Cavalieri Security, con sede centrale a Forlì. 

Il giudice del lavoro del tribunale di Forlì, Luca Mascini – fa sapere in una nota il sindacato Ugl – ha giudicato la condotta dell’azienda “illegittima e discriminatoria” e ha condannato il datore di lavoro a reinserire il dipendente in organico e a risarcirgli il danno cagionato, corrispondendogli un’indennità pari a quasi 1.300 euro mensili dalla data del licenziamento fino al suo reintegro, con relativo versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.

“Come Ugl abbiamo promosso un’azione legale che a conclusione delle udienze ha accertato la condotta antisindacale dell’azienda – dice il segretario regionale dell’Ugl, Filippo Lo Giudice – Ci riteniamo soddisfatti della sentenza e sarà nostra cura affiancare anche in questa fase il lavoratore che era stato ingiustamente punito per essersi assunto una scelta che attiene alle libertà individuali tutelate, oltre che dalle norme del diritto del lavoro, anche dalla Costituzione”.

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