Aeroporto Forlì, frena Paolo Maggioli (Confindustria Romagna): “Difficile pensare alla riapertura”

«Se c’è un aeroporto a Bologna e uno a Rimini, quello di Forlì è un lusso che non ci si può permettere». Il presidente di Confindustria Romagna, Paolo Maggioli, frena decisamente su una nuova vita dello scalo. A margine della presentazione a Rimini dell’indagine semestrale sullo stato di salute delle imprese del territorio, non nega la necessità di “avvicinare” le tre città, Rimini, Forlì e Bologna. Ma a “immaginare” il Ridolfi di nuovo attivo fa un po’ fatica. 

L’imprenditore americano, dopo essersi aggiudicato il bando, «dove è finito nessuno lo sa». E se Enac emetterà una nuova gara, dice la sua, «non credo ci saranno risorse pubbliche e non credo ci sia un privato che pensi di immaginare di mettere soldi per andare avanti».

Di certo con gli Industriali della provincia di Forlì-Cesena prosegue il lavoro per ricucire lo strappo che ha portato alla nascita di Confindustria Romagna a due e non a tre territori. «Siamo sempre più convinti – spiega Maggioli – che il percorso della Romagna è indispensabile. E siamo fiduciosi che qualcosa si possa muovere in tal senso nei prossimi mesi», dato che le industrie della provincia di Forlì-Cesena «sono interessate al nostro progetto», che ha ricevuto il sostegno anche di Confindustria nazionale. «Non ci sono motivi per cui non debba avvenire», aggiunge.

Nelle prossime settimane ci saranno altri incontri e l’auspicio è fare in fretta dato che «tra tre mesi ci sarà l’elezione del presidente regionale». Presentarsi come Confindustria Romagna unita darebbe «maggiori chance di dire la nostra ed essere attori protagonisti». E dunque contare più come rappresentanza all’interno del Consiglio generale. «Altrimenti – chiude Maggioli – sarebbe un’occasione persa».