Faro Rocca delle Caminate, WWF: “No alla riaccensione, danni all’eco-fauna e alle specie vegetali”

Alberto Conti, presidente della sezione Forlì-Cesena, interviene sulla questione: «La nostra contrarietà basata su valutazioni scientifiche per l'inquinamento luminoso che ne deriverebbe aggiungendosi a quello già notevole esistente nel nostro territorio»

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«Non è intenzione del WWF Forlì-Cesena sollevare polemiche di tipo politico-ideologiche rispetto alla preannunciata riaccensione del faro della Rocca delle Caminate. Ed esprimiamo la nostra contrarietà alla riaccensione sulla base di valutazioni supportate scientificamente attinenti l’inquinamento luminoso che ne deriverebbe e che andrebbe ad aggiungersi a quello preesistente nel nostro territorio e già di notevole intensità». Lo afferma Alberto Conti, presidente del WWF di Forlì-Cesena, intervenendo sulla questione che sta tenendo banco da giorni sui mass media. 

L’esponente ecologista introduce dunque nel dibattito una tematica finora poco dibattuta: la rilevanza ambientalista. «L’inquinamento luminoso costituisce un’alterazione dei livelli di luce naturalmente presenti nell’ambiente notturno. Esso condiziona in negativo gli organismi viventi, in relazione alla sensibilità di ciascun specie. In quell’area, per esempio verrebbero alterate le normali attività (di volo, orientamento, migrazioni, ricerca del partner, ovideposizione, nutrizione…) degli insetti – aggiunge nel dettaglio Alberto Conti – e in particolare dei lepidotteri notturni, rendendoli più esposti ai predatori (uccelli, pipistrelli, ragni) che hanno imparato ad utilizzare questo “aiuto esterno” (la luce artificiale) per la caccia. Ancora più preoccupante potrebbe risultare l’impatto determinato dall’esposizione alle luci artificiali sugli stessi chirotteri (i pipistrelli, specie in preoccupante diminuzione e rigorosamente protette a livello comunitario), che possono subire condizionamenti delle loro capacità sensoriali, fino a pregiudicarne la loro sopravvivenza» .

«La difesa degli insetti, che hanno un ruolo fondamentale nell’impollinazione, è tutt’altro che secondaria in questo dibattito. Ed anche le piante, come detto, subiscono gli effetti di un’eccessiva illuminazione. Infatti, hanno numerosi fotorecettori che vengono usati per regolare le attività biologiche (la crescita, la fioritura, lo sviluppo dei rami o delle foglie, la pausa invernale ecc.), che risultano alterate da condizioni di luce notturna anomala. Auspichiamo che tutte queste considerazioni siano ascoltate dagli amministratori della Provincia di Forlì-Cesena – conclude il presidente del WWF di Forlì-Cesena – e che siano attentamente valutate dagli esperti di settore dallo stesso ente».

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