La chirurgia robotica dell’ospedale di Forlì presenta una relazione al Convegno Mondiale di Chicago

Francesca Bazzocchi ha illustrato un paper sul tema "Gastrectomie robotiche per il trattamento delle neoplasie dello stomaco"

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Anche quest’anno l’Unità Operativa Chirurgia Generale Gastroenterologica e Mininvasiva dell’ospedale di Forlì, diretta dal professor Giorgio Ercolani, ha partecipato al Convegno Mondiale della Clinical Robotic Surgery Association di Chicago. Come da diverse edizioni, infatti, la dottoressa Francesca Bazzocchi, medico di quella Unità Operativa e docente alla Scuola Speciale di Chirurgia Robotica ACOI, ha presentato al Convegno mondiale negli Stati Uniti un paper dal titolo “Robotic gastrectomies for gastric cancer: what is the advantage?”.

Dal 2007 al 2016 l’équipe forlivese ha effettuato 387 interventi robotici di chirurgia Generale, Gastroenterologica e Mininvasiva e 57 di chirurgia toracica per un totale di 444 operazioni.

Un lavoro di squadra che ottiene, da anni, successi nazionali ed internazionali e che nel, 2016, ha portato anche alla realizzazione di un corso di chirurgia robotica rivolto ai chirurghi dell’Ausl Romagna esperti in laparoscopia.

 

“Al congresso –  spiega Francesca Bazzocchi – ho presentato una relazione sulle gastrectomie robotiche per il trattamento delle neoplasie dello stomaco (Robotic gastrectomies for gastric cancer). Le linee guida delle società scientifiche internazionali ormai considerano la gastrectomia mininvasiva con il robot un gold standard, cioè la procedura più adeguata, per quanto riguarda il trattamento dell’Early Gastric Cancer, il cancro gastrico precoce. Mentre nei paesi asiatici, grazie agli screening, le neoplasie dello stomaco sono diagnosticate più frequentemente ad uno stadio iniziale, nei paesi occidentali si assiste ad un incremento delle neoplasie in stadio avanzato. Per un’accurata stadiazione della malattia quindi, le linee guida raccomandano una linfoadenectomia standard D2. Il sistema robotico, grazie agli strumenti detti “endowrist”,  migliora la performance del chirurgo sia nel tempo della linfoadenectomia che nelle suture, perché permette di confezionare con maggiore precisione le anastomosi, cioè delle fistole che mettono in comunicazione due vene, esofago digiunali nelle gastrectomie totali“.

Il primo robot chirurgico Leonardo Da Vinci, donato dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, è entrato in funzione nel 2007 nell’ospedale forlivese ed è stato utilizzato in ben 608 interventi. Nel 2012, la stessa Fondazione, ne ha donato un secondo modello più avanzato, che è stato utilizzato in circa 1.000 operazioni, svolte in ben sette Unità operative dell’ospedale di Forlì (Chirurgia generale, gastroenterologica e mininvasiva, Chirurgia endocrina e bariatrica, Urologia, Chirurgia e terapie oncologiche avanzate, Chirurgia toracica, Otorinolaringoiatria, Ginecologia-Ostetricia).

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