Lega Nord insiste: raccoglierà 80.000 firme per arrivare a far votare i cittadini sull’autonomia

Doppio il binario per la Lega: da una parte lotta per l'autonomia della Regione rispetto a Roma come stanno facendo Veneto e Lombardia, dall'altra quella per la Regione Romagna

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Conferenza stampa questa mattina – venerdì 20 ottobre – in Municipio a Ravenna della Lega Nord in cui il Carroccio ha presentato i suoi propositi di battaglia per i prossimi mesi sul terreno dell’autonomia. La manovra di Bonaccini che ha stoppato in Regione l’azione leghista non ferma gli uomini di Salvini, che insistono e puntano ad arrivare al voto popolare nella prossima primavera. 

“Presenteremo un OdG sull’autonomia nel Consiglio comunale di Ravenna così come in tutti i Consigli comunali della Romagna e nei consigli territoriali – dice Jacopo Morrone segretario della Lega Nord Romagna – per ricordare che autonomia emiliano-romagnola e autonomia della Romagna e ancor più Regione Romagna sono per noi temi all’ordine del giorno. Tutt’altro che archiviati. Parlare di autonomia in questo momento, quando due Regioni importanti e così vicine a noi sia dal punto di vista geografico che dal punto di vista economico, sociale e culturale come la Lombardia e il Veneto si apprestano a votare, è molto importante. Si tratta di una svolta per riuscire ad affermare più poteri alle Regioni rispetto a Roma, per riuscire a dare più forza alle amministrazioni locali, per trattenere sul territorio le imposte e quindi dare più risposte ai nostri concittadini, alle nostre imprese, e per abbassare le nostre imposte locali.”

Il Presidente della Regione Bonaccini ha indicato un’altra strada per l’autonomia, diversa da quelle di Zaia e Maroni.

“Noi facciamo questa iniziativa – risponde Morrone – proprio per sottolineare la grande occasione perduta da Stefano Bonaccini, che alla nostra Regione ha imposto un altro percorso, meno efficace di quello avviato in Veneto e Lombardia. Noi andiamo avanti. La dichiarazione di intenti di Bonaccini è totalmente fumosa, non ci sono impegni, non ci sono capitoli di spesa, non ci sono azioni concrete. È l’ennesima promessa cui non seguiranno i fatti. Insomma, parole. Quindi noi insistiamo sull’autonomia della Regione Emilia-Romagna sull’esempio del percorso di Lombardia e Veneto. E anche sull’autonomia della Romagna come passaggio in più per la Romagna – continua Morrone – per arrivare alla fine anche alla Regione Romagna. Questa è una battaglia che tanti portano avanti e da tanto tempo, in cui sono impegnati anche movimenti non politici. Ma per la prima volta un partito si fa carico con forza di questa istanza. La Romagna ha tutte le caratteristiche per diventare una Regione. Non capiamo perché dovremmo seguire le indicazioni di chi vuol fare della Romagna una provincia unica e bocciare invece chi vuole farne una Regione autonoma. Perché non far scegliere i Romagnoli?”

Che strumenti potete contare per arrivare a un voto e a un’espressione popolare su queste istanze autonomiste?

“L’unica strada che ci rimane per proporre un referendum consultivo sull’autonomia è quella di raccogliere 80.000 firme in 90 giorni. Sarà durissima ma ci riusciremo. E non saremo da soli.”

In quali tempi?

“Si tratta di un percorso complesso. Dobbiamo individuare un quesito, presentarlo in Regione e poi, una volta approvato, raccogliere le 80.000 firme. Noi pensiamo che tutto questo si possa fare entro la primavera per votare insieme alle politiche. È l’ultimo treno – conclude Morrone – per l’autonomia della Regione e della Romagna.”

A cura di P. G. C. 

 

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