“Bruciare violini”: una web serie di cantastorie, avventurieri e contadinelle sul folklore romagnolo

La commedia conta 15 episodi per un totale di 90 minuti: è stata girata anche nelle rocche di Imola e Bagnara di Romagna, oltre che in diverse cascine, fattorie e sotterranei dell'Emilia Romagna

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“Bruciare violini” è una commedia web, attualmente in uscita su Cubik Tv., ambientata in un mondo di fantasia e di avventura costruito sul folklore romagnolo; è costituita da 15 episodi per un totale di 90 minuti circa. Per divertimento il genere è stato etichettato come “country punk”, inteso come variante di altri generi più conosciuti come lo “steam-punk” o il “cyber-punk”

I personaggi sono cantastorie, avventurieri, contadinelle, spaventapasseri, ladruncole, preti di campagna, ricche possidenti, tutti con scopi che si intrecciano l’uno con l’altro, generando una trama ricca di avvenimenti, brevi e serrati.

LA TRAMA 

La storia di “Bruciare violini” parte con l’arrivo in un paese di campagna di un allegro, quanto sconclusionato, bardo cantastorie, Essilo Chiessi, il protagonista della sua stessa avventura, furbo come chi “brucia i violini per vendere la cenere”.

Insieme a lui, Arialco Crisvalli, un bonario girovago che porta il cappello da cowboy perchè piace alle ragazze. Ad aspettarli al varco troveranno Bardolo, ambizioso e senza scrupoli: quando 2 persone sanno una cosa, lui è il terzo a saperla e vuole diventare il nuovo protagonista della serie. Il suo piano sta già andando a gonfie vele…

Al centro della storia c’è Tigotea, una contadinella che per salvarsi dai debiti deve trovare un modo per vendere l’Alapapua, la bevanda più buona del mondo ma che lascia impressi sul bicchiere i pensieri di chi la beve; l’unica sua sicurezza è Rauross, il suo “selvaggio da guardia” che la difenderà da chiunque cercherà di metterla in pericolo.

 

I LUOGHI

La serie è stata totalmente autoprodotta, compresa l’ideazione e la realizzazione di tutti i costumi. Grazie alla disponibilità di enti locali e proprietari di edifici storici che hanno permesso allo staff di produzione di accedere a location ricche di fascino antico, la commedia è stata girata in borghi (Palazzuolo sul senio, Terra del sole), rocche (Imola e Bagnara di Romagna), gallerie di antiquariato (Palazzo del buon signore), cascine, fattorie piene di animali e sotterranei.

Questi luoghi hanno restituito il sapore di favola, permettendo di tendere, senza emulare, ad altri prodotti di genere. La serie è influenzata da vari prodotti audiovisivi e personaggi, tra i quali si citano “Bud Spencer e Terence Hill” (i protagonisti per certi versi ne ricalcano le dinamiche) e “Don Camillo” (il paese, la gente, i contadini, la socialità); il tutto è attualizzato con l’umorismo e il ritmo tipici del cinema d’avventura moderno.

Le scene d’azione sono state realizzate con armi vere, con la partecipazione di stuntman per alcune scene di rissa, e l’utilizzo di dispositivi di protezione (come un materasso di 5x6x2m per la scena del salto-fuga dalle mura di una rocca).

Uno dei personaggi è interpretato da Pippo Santonastaso, attore di cinema, teatro e tv che ha partecipato amichevolmente al progetto.

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