Tasse non calano, l’opposizione boccia il bilancio di previsione 2018 del Comune di Forlì

Dibattito in aula giovedì 22, venerdì 23 dicembre è previsto il voto

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Il debito ancora molto alto, la mancata riduzione delle tasse, un centro storico sempre asfittico. Non fa, come da copione, breccia nella minoranza il bilancio di previsione del Comune di Forli‘, la cui discussione e’ partita nel pomeriggio di giovedì 22 dicembre in Consiglio comunale. La votazione è in programma poi venerdì 23. 

“Non si calano le tasse e si fa molto poco sulla sicurezza”, attacca il capogruppo di Forza Italia, Fabrizio Ragni, che vede la citta’ “sempre piu’ povera. Si sono perse occasioni per rilanciare la crescita. E si investe anche poco”. Insomma “un bilancio in linea con il grigiore di questa amministrazione, con grave danno per la citta’”.

Il collega Lauro Biondi spara a zero sulle partecipate, “non guadagnano e si sovrappongono al mercato”, e sulla Holding Livia Tellus, che ieri ha rinnovato il cda: “Un risultato incredibile, l’assemblea di soci e’ stata presa d’assalto da pensionati, opportunisti e tecnici che non conosco. E la societa’ non potra’ produrre niente di buono. Un capolavoro di inefficienza”. Occorre, aggiunge la vicina Vanda Burnacci, “abbassare le rette dei nidi e agire su partecipate e centro storico”.

Duro anche Daniele Vergini del Movimento 5 Stelle: “Tanto fumo e arrosto solo per il Pd”, prende parola. Ricordando le “numerose carenze amministrative” evidenziate dal collegio dei revisori e sottolineando che “il debito, 192 milioni di euro, e’ ancora molto alto”, con la meta’ in derivati e oneri annui di tre milioni di euro. Andrebbero rinegoziati, sostiene, e “andare in tribunale per i derivati”. Inoltre sono “improbabili” le alienazioni per cinque milioni di euro e “mancano” progetti per il turismo, il centro storico e il lavoro irregolare. Nel cda di Livia Tellus, tuona il collega Simone Benini, ci sono “persone che nell’Unione dei Comuni hanno fatto disastri”.

Per la capogruppo del Partito democratico Maria Maltoni, invece, “Forli’ e’ sempre piu’ orientata verso una crescita sostenibile”, come conferma la nascita di Alea ambiente. Non solo. La tassazione ferma e’ “la stella polare negli ultimi due anni”. Ci sono in tre anni investimenti per 43 milioni di euro, 21 gia’ il prossimo anno, e maggiori risorse per il trasporto pubblico, conclude attaccando gli emendamenti pentastellati, “bandierine, duplicato di cose che gia’ ci sono”.

L’alleato Paolo Bertaccini di Con Drei per Forli’ ribadisce la necessita’ di ridurre l’aliquota Irpef, “e’ un obiettivo fondamentale”, e si augura che tramite variazione o fondi “si istituisca il Fondo per i progetti strategici”.

Intanto, dalle fila dei sindacati arrivano le critiche e le proteste di Filippo Lo Giudice, segretario generale territoriale Ugl di Forli’-Cesena e Rimini. Per il sindacalista, non solo nel bilancio il Fondo anticrisi da 50.000 euro “e’ assolutamente insufficiente se paragonato alle emergenze lavorative e dopo la falcidia di imprese che hanno chiuso i battenti”, ma le misure del welfare e servizi “sono in linea con una politica di governance di basso profilo”. E l’annunciata “lotta all’ evasione fiscale” viene interpretata come “un accanimento contro il ceto produttivo e i commercianti”. Ugl poi, promette di presentare formale protesta all’Anci perche’ “Drei, dall’inizio del suo mandato privilegia il confronto con Cgil, Cisl e Uil, rifiutando lo scambio con noi”. A conferma di questo Lo Giudice infatti, denuncia “la mancata risposta alla nostra richiesta di incontro”.

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