Vaccini, Ventaloro (Comilva): “In Emilia-Romagna nessun rifiuto di bimbi a scuola segnalato”

L'avvocato riminese fa il punto sulla situazione nel primo giorno di rientro a scuola dopo il termine previsto dalla legge: "Lasciare i bambini a casa sarebbe stata un'azione molto azzardata, per cui ci si esporrebbe ad una richiesta di risarcimento"

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In Emilia-Romagna non ci sono segnalazioni di bambini rifiutati da scuola per non essere in regola con le disposizioni di legge in materia di vaccini. Lo ha detto, nel primo giorno di rientro a scuola dopo il termine previsto dalla legge, l’avvocato riminese Luca Ventaloro, consulente legale e uno dei fondatori del Comilva, il Coordinamento del movimento italiano per la libertà delle vaccinazioni. “Quella di lasciare i bimbi a casa sarebbe stata una azione molto azzardata”, ha detto il legale.

“Al momento non ho avuto alcuna segnalazione, non ho ricevuto messaggi, nemmeno su Whatsapp, e mi pare che tutto stia andando bene. D’altronde la data del 10 marzo era una data fittizia”, afferma Ventaloro, esperto di Diritto sanitario e minorile, consulente legale e uno dei fondatori del Comilva-Coordinamento del movimento italiano per la libertà delle vaccinazioni. “Mi pare che tutto stia andando bene”, ha ribadito raggiunto al telefono dall’Ansa: quella di lasciare i bimbi a casa “sarebbe stata una azione molto azzardata. Un’azione per cui ci si esporrebbe ad una richiesta di risarcimento. Poi – ha proseguito Ventaloro – la legge è prossima all’abolizione. In questi ultimi anni ho fatto da consulente a diversi gruppi parlamentari” che hanno fra le loro “priorità” anche questa ipotesi.

A giudizio del responsabile legale del Comilva, ancora, “questa recrudescenza censoria ha fatto aumentare di brutto il bacino del mondo critico” verso l’obbligo vaccinale, “che è divenuto un gruppo di opinione molto forte” e che è sull’ordine “di qualche milione di persone. Non è più una nicchia, non si tratta più di 100.000 obiettori ma di una fetta di cittadinanza molto ampia che chiede di essere ascoltata. Si sono ascoltati gruppi ben più piccoli”, ha concluso Ventaloro. 

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