Ausl Romagna. Entra in vigore la tassa sulla vestizione della salma

Fabrizio Ragni (Forza Italia) : “Comuni chiedano sospensione immediata del provvedimento”

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Con nota del 13 marzo 2018, la Direzione Prevenzione dell’assessorato alla salute della regione Emilia Romagna ha deciso definitivamente quale linea far tenere circa la vestizione di defunti all’interno di strutture sanitarie, diramando una direttiva alle Asl territorialmente dipendenti.

Le istruzioni regionali prevedono che: “Il personale della struttura sanitaria si limiti a svolgere le funzioni di competenza, nel cui ambito non sono previste la vestizione e la tanatocosmesi della salma. Mentre il compito della vestizione del deceduto e del confezionamento del feretro spetta all’impresa di onoranze funebri, preventivamente incaricata dai parenti del defunto e non al personale infermieristico delle singole Asl”.

Da parte sua l’Ausl Romagna ha già deciso e deliberato nel dicembre scorso di introdurre un costo sulla permanenza delle salme in camera mortuaria.

“Due oneri che si sommano. La disposizione sulla vestizione della salma, salvo diverse prescrizioni entrerà in vigore lunedì 23 luglio, con un aggravio di costi a carico dei parenti del defunto che non possiamo fare altro che definire: fuori luogo e vessatoria, un costo aggiuntivo una tantum, diciamo pure una tassa sulla salma che si aggiunge alle mille altre tasse e balzelli che ogni giorno pesano nelle tasche dei nostri concittadini. Un’ingiustizia che è necessario rimuovere dai regolamenti. Un costo che grava anche sugli operatori del settore che devono assorbire le vibrate proteste dei parenti dei defunti”. A denunciare la situazione è Fabrizio Ragni, capogruppo comunale di Forza Italia a Forlì e coordinatore provinciale di Forza Italia a Forlì-Cesena.

L’esponente azzurro ricorda che su questa materia c’è una giurisprudenza variegata in tutta Italia: “Altrove non si paga niente, in alcune città la vestizione della salma viene svolta dal personale infermieristico dell’Ausl e comunque c’è una diversificazione del trattamento in base al fatto che il defunto provenga da un’abitazione privata piuttosto che da un ospedale o una struttura convenzionata con l’Ausl o se il Comune sia dotato o meno di un obitorio pubblico. E oltretutto i comportamenti in materia sono difformi nei 4 ambiti territoriali che formano la stessa Ausl Romagna”.

“Anche sulla questione della accoglimento della salma, visto che per esempio in molti Comuni del cesenate non esiste una camera mortuaria comunale, vista l’evidente discrezionalità sul tema chiederemo agli amministratori locali di far sospendere o ritirare del tutto la tassa sulla salma. E visto che a suo tempo la stessa Ausl Romagna aveva precisato che si tratta di una funzione che per legge è di competenza dei Comuni e non rientra nei compiti istituzionali di un’azienda sanitaria, invitiamo i Comuni che volessero applicare la direttiva regionale a farsi carico loro stessi, magari attingendo da un apposito fondo, del pagamento degli oneri della vestizione per evitare il macabro esborso ai cittadini già fin troppo spremuti da un livello di tassazione che non ha eguali in Europa”, ha concluso Fabrizio Ragni.

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