Maltempo. Regione Emilia Romagna chiede stato d’emergenza per episodi da maggio a fine luglio

Secondo una prima quantificazione, i danni ammontano finora a circa 22 milioni e mezzo di euro, esclusi quelli all'agricoltura in corso di valutazione

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Piogge intense, grandinate, trombe d’aria, venti forti che hanno spazzato l’intero territorio facendo cadere alberi, pali dell’illuminazione o della rete telefonica e mareggiate sulla costa. La Regione Emilia-Romagna chiede lo stato di emergenza nazionale per i ripetuti episodi di maltempo, molto intensi, che hanno interessato il territorio dal 22 maggio alla fine di luglio. E, appena sarà conclusa la ricognizione dei danni già attivata, lo farà anche per gli eventi che si sono verificati da inizio agosto. Secondo una prima quantificazione, i danni del maltempo ammontano finora a circa 22 milioni e mezzo di euro, esclusi i danni all’agricoltura tuttora in corso di valutazione. 

Gli effetti sono stati particolarmente rilevanti per il patrimonio pubblico e hanno interessato 36 tra impianti sportivi e piscine, 30 scuole, 10 palestre, tre biblioteche e due municipi. Decine le strade comunali e provinciali con interruzioni, 150 i fenomeni di dissesto rilevati in Appennino.

“Una situazione eccezionale a fronte della quale chiediamo al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale – afferma l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo -: è fondamentale per ottenere le risorse statali necessarie ad assicurare l’assistenza alla popolazione, gli interventi di ripristino e la messa in sicurezza delle criticità aperte sul territorio”. 

“La dichiarazione è inoltre la condizione necessaria e imprescindibile – prosegue l’assessore – per garantire i rimborsi ai cittadini privati e alle attività produttive colpite dal maltempo. Nel 2017, proprio a fronte di una simile sequenza di eventi che si sono succeduti per tre mesi da giugno ad agosto, il Governo Gentiloni aveva dichiarato lo stato di emergenza”. “Ora – conclude Gazzolo – auspichiamo dal Consiglio dei Ministri la stessa attenzione per poter fronteggiare al meglio le conseguenze di fenomeni strettamente legati al cambiamento climatico e compiere il primo passo verso il riconoscimento dei rimborsi a privati e aziende, questi ultimi previsti tra l’altro dal nuovo Codice di protezione civile”.

Sono in tutto 17 le allerte di protezione civile emesse dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile dal 1 maggio ad oggi. L’ultima indica un codice colore arancione per temporali in Romagna per l’intera la giornata di domani, 15 agosto. Sia il centro funzionale sia il centro operativo regionale, attivi presso la stessa Agenzia, hanno operato con turnazioni straordinarie. La Regione ha supportato i Comuni colpiti, che in numerosi casi hanno attivato i centri operativi comunali. A livello provinciale, presso i centri unificati, hanno lavorato le sale operative e i centri coordinamento viabilità. 

I Vigili del fuoco sono stati impegnati in oltre mille interventi per allagamenti o caduta di alberature. Al loro fianco, 121 volontari di protezione civile che hanno fornito un contributo prezioso per la pulizia delle strade, il deflusso delle acque con l’utilizzo di motopompe, il ripristino della viabilità, il soccorso e l’assistenza alla cittadinanza: 35 i volontari del Coordinamento provinciale di Reggio Emilia e altrettanti quelli di Rimini, 20 di Modena, 15 di Ferrara, 10 di Bologna e 6 di Forli-Cesena. Nel periodo tra maggio e luglio 2018, in Emilia-Romagna si sono verificate condizioni di forte instabilità atmosferica e temporali anche intensi, associati a forti venti e violente grandinate.

Il 22 maggio a San Martino in Rio (Reggio Emilia), si sono allagate le strade, oltre ad alcuni piani terra e interrati di abitazioni private. Il 4 giugno, rovesci e grandinate con chicchi di notevoli dimensioni hanno colpito le province di Piacenza, Parma, Reggio, Modena. A Fidenza e Medesano (Parma), sono caduti chicchi fino a 4 centimetri di diametro, a Noceto hanno raggiunto i 5-7 centimetri. Diversi i danni registrati: a tetti degli immobili, parabrezza e finestrini di veicoli e alle coltivazioni. Nella bassa modenese alcuni locali sono stati allagati all’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola. Sempre a Mirandola sono state chiuse due scuole per infiltrazioni di acqua.

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