Raccolta differenziata. 12 domande del M5S a Alea Ambiente sul servizio porta a porta

Al via il nuovo servizio di ritiro periodico domiciliare della spazzatura in 13 Comuni del forlivese secondo il "modello Contarina", riconosciuto a livello europeo

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Di seguito si riporta la richiesta ufficiale sottoscritta dai Consiglieri Comunali pentastellati di Forlì, Daniele Vergini e Simone Benini, di chiarimenti in merito al servizio di raccolta porta a porta di Alea Ambiente.

Noi sottoscritti in qualità di Consiglieri Comunali di Forlì, con la presente, ai sensi dell’art.43 del D.Lgs 267/2000 siamo a chiederLe una serie informazioni inerenti il servizio di raccolta porta a porta in fase di partenza sul territorio dei 13 Comuni dei quali Alea è società “in house”.

Premesso che:
● la tutela dell’ambiente ed il superamento degli inceneritori sono uno dei punti fondamentali del nostro programma e della nostra azione politica;
● riteniamo certamente che il metodo privilegiato per farlo sia proprio il “modello Contarina”, riconosciuto a livello europeo, che ha già ottenuto ottimi risultati nel trevisano;

Rilevato che:
● però a seguito delle prime consegne dei nuovi bidoni vari cittadini hanno sollevato dubbi sulle modalità della raccolta domiciliare, dubbi che si sono concretizzati petizioni in almeno 6 Comuni, per le quali si sono e si stanno raccogliendo molte firme;
Considerato che:
● a nostro parere il motivo principale della diffidenza di alcuni cittadini è dovuto ad una non sufficiente e preventiva informazione Siamo a porLe le seguenti domande nell’intento di chiarire ogni dubbio e portare nel dibattito pubblico la massima trasparenza nell’interesse del successo del progetto che riteniamo possa portare grandi benefici al territorio.

1) Quando sarà disponibile la proposta di Alea sul meccanismo di calcolo della tariffa? Sia tariffa puntuale, che servizi aggiuntivi (vegetale, ritiro ingombranti, ecc). Siamo consci che la proposta dovrà essere approvata dai vari Comuni e potrebbe quindi subire alcune modifiche, ma riteniamo che debba essere resa pubblica al più presto per non alimentare inutili polemiche. 
2) Secondo Lei i Comuni hanno informato sufficientemente e preventivamente i propri concittadini sulla trasformazione del sistema di gestione dei rifiuti urbani? Sono state attuate politiche di coinvolgimento della cittadinanza sul processo di trasformazione in atto? Si poteva o si potrà fare di più in questo senso?
3) Che tipo e quanta (in ore) formazione hanno ricevuto gli operatori preposti al “censimento” e distribuzione contenitori domiciliari? come sono stati selezionati e con quale tipo di contratto? Ci è stata riferita in molti casi una scarsa preparazione informativa e assoluta indisponibilità a raccogliere suggerimenti e richieste diversi rispetto allo “standard”.
4) Qual è il motivo per cui Alea ha preferito privilegiare l’adozione di bidoni per la raccolta domestica da 120 litri? Per motivi di praticità gestionale da parte degli operatori (così come indicano i alcuni rapporti INAIL) oppure per lo storico eccesso di quantità di rifiuti prodotti in questo territorio o per altri motivi? Per quale motivo è stata segnalata da numerosi utenti una forte resistenza al fornire i bidoni più piccoli da 30 litri in zone ove sono previsti i contenitori da 120 litri? Esistono parametri oggettivi secondo i quali è consentita l’eccezione dei bidoni più piccoli? Che problemi crea alla raccolta avere bidoni più piccoli?
5) nel caso di invalidi e anziani che non riescono a portare i bidoni da 120 litri da soli dovrebbe sempre essere concessa in ogni caso la possibilità di avere i contenitori da 30 litri. E’ così?
6) Dato che la normativa europea per la distinzione dei bidoni per la raccolta differenziata indica l’uso di colorazioni diverse per ogni tipologia di rifiuti, ma non prescrive che tutto il contenitore sia colorato e sarebbe quindi sufficiente che il solo coperchio fosse identificativo della frazione di rifiuto, si chiede per quale motivo si siano scelti bidoni interamente colorati, quindi prodotti interamente con polimeri plastici, senza utilizzare quindi almeno in parte plastiche riciclate?
7) E’ possibile per un cittadino andare a svuotare i propri bidoni all’ecocentro quando vuole? In caso negativo quali sono i motivi per cui non è possibile? In molti casi potrebbe essere comodo avere questa possibilità (ad es: conferire l’umido prima di partire per un viaggio)
8) Nel caso di strade private carrabili è sempre possibile, previa autorizzazione, fornire il servizio a domicilio oppure no?
9) Per quanto riguarda il problema di pannolini per neonati ed anziani sarebbero necessarie informazioni più chiare su come intende muoversi Alea, è possibile avere un chiaro elenco delle opzioni a disposizione dei cittadini?
10) Sulla questione dell’assimilazione ai rifiuti urbani da parte di micro e piccole imprese che producono rifiuti con caratteristiche ben diverse per quantità (nel PRGR si dice che incidono per il 45/55% del totale) e qualità da quelli domestici, non ritiene che debbano essere adottati servizi diversificati per tipo di utenza? che scelte farà Alea per quanto riguarda l’assimilazione di rifiuti?
11) Per le attività commerciali è stato scelto di dare sempre il kit standard dei bidoni da 120 litri? Alcuni potrebbero restare inutilizzati mentre altri risultare poco capienti, perchè a seconda dell’attività commerciale potrebbe essere prioritario una tipologia di rifiuto, sarà possibile avere contenitori di dimensioni adatte al tipo di attività svolta? inoltre il calendario delle esposizioni dei vari bidoni è sempre compatibile con i giorni/orari di apertura tipici dei negozi?
12) Dato che l’obiettivo principale è quello di ridurre i rifiuti non riciclabili, crede che sia opportuno adottare politiche locali che indirizzino verso un minore utilizzo di beni, prodotti di consumo e soprattutto imballaggi usa e getta?

La questione è certamente complessa dato che coinvolge in primo luogo la grande distribuzione organizzata ma, adottando, come previsto per legge, dei regolamenti comunali che disincentivano l’uso di beni, prodotti e imballaggi usa e getta, prevedendo ad esempio che in tutte le manifestazioni pubbliche siano bandite stoviglie e contenitori cosiddetti “a perdere” o la riduzione drastica nei locali pubblici (scuole, ospedali) di acque in bottiglie di PET. In questa ottica Le segnaliamo le mozioni da noi proposte e approvate dal consiglio comunale che potrebbero essere di suo interesse: quella sulla agevolazione del “vuoto a rendere” (delibera n.34 del 29/5/2018) e quella sull’adozione di stoviglie lavabili o compostabili per alimenti e bevande durante le manifestazioni cittadine (delibera n.81 del 21/7/2015).

Distinti saluti i Consiglieri del MoVimento 5 Stelle
Daniele Vergini – Simone Benini

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