Comune di Forlì. Denuncia del Movimento 5 Stelle: “Ecco un altro caso di Parentopoli”

I consiglieri Vergini e Benini: "Nuovo incarico per la cognata dell'assessore Gardini, inaccettabile l’attribuzione di incarichi ai parenti o affini dei politici!"

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Un possibile nuovo caso di raccomandazione familiare agita il Comune di Forlì. A scoprirlo, con tanto di determinazione del 20 agosto scorso come prova, sono i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Daniele Vergini e Simone Benini. A loro dire, un mesetto fa il Comune ha affidato un nuovo incarico di consulenza esterna per progetti europei all’architetto Serena Nesti, “a quanto risulta dall’anagrafe cognata dell’assessore all’Edilizia, Francesca Gardini”. 

Si tratta di “un bel contratto da 62.000 euro spalmati sul periodo 2018-2020, piu’ un possibile compenso aggiuntivo pari ad un massimo di 25.000 euro, che sara’ quantificato successivamente se il progetto europeo proseguirà”.

In ballo, argomentano i due pentastellati, non ci sono ne’ la regolarita’ dell’affidamento, ne’ la capacita’ professionale di Nesti. “Stona, non piace, e ci indigna profondamente, il grado di parentela”. Anche perche’ la stessa cosa si era verificata lo scorso anno quando a Nesti erano stati affidati incarichi, sempre nell’ambito delle consulenze esterne per progetti europei per un totale di 52.000 euro, l’ultimo dei quali sarebbe, appunto, scaduto un mesetto fa.

Cosi’ il Movimento vuole fare chiarezza con un question time su una serie di punti: “Per quale motivo l’architetto Nesti ottiene importanti incarichi principalmente dal Comune di Forli‘”, se e’ ancora iscritta al Pd; perche’ il Comune “non si e’ dotato, tramite concorso pubblico, di una professionalita’ da assumere in modo stabile per assolvere alle funzioni richieste”. Al di la’ delle norme, “corrette che siano”, concludono Vergini e Benini, e’ “eticamente inaccettabile l’attribuzione di incarichi ai parenti dei politici al governo della citta’”.

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