Febbre del Nilo. 365 casi da giugno con 19 decessi, 12 dei quali in Emilia-Romagna

Il report dell'Istituto superiore di Sanità sulla diffusione del virus in Italia: segnalati anche 48 casi in donatori di sangue (27 in Emilia-Romagna). Confermati focolai anche in cavalli e uccelli

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Un’estate segnata dalla Febbre del Nilo, anche in Romagna. Da giugno in Italia sono stati segnalati 365 casi umani confermati di infezione dal virus West Nile, di questi 148 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (42 in Veneto, 81 Emilia-Romagna, 11 Lombardia, 12 Piemonte, due Sardegna) con 19 decessi (uno in Lombardia, sei in Veneto, 12 in Emilia-Romagna) come riportano le agenzie di stampa. Ci sono stati anche 169 casi come febbre confermata:  58 in Emilia-Romagna, 102 in Veneto, quattro in Lombardia, due Piemonte, tre in Venezia Giulia. 

Al ‘bilancio’ vanno poi aggiunti anche 48 casi in donatori di sangue (27 in Emilia-Romagna, nove in Veneto, sei in Piemonte, quattro Lombardia, due in Friuli Venezia Giulia).

La conta e la mappa dell’estensione del virus sono stati aggiornati nel bollettino sulla sorveglianza della Febbre del Nilo diffuso sul portale dell’epidemiologia per la sanita’ pubblica a cura del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto superiore di sanita’ (Epicentro); una sorveglianza estesa anche a cavalli, zanzare, volatili stanziali e selvatici e che ha confermato la circolazione del virus in zanzare ed uccelli in Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte Friuli Venezia Giulia e Sardegna. Sono in corso di conferma casi di positivita’ in provincia di Trento, Lodi, Bergamo, Varese, Sud Sardegna.

L’Italia poi appare in ‘buona compagnia’: a fine agosto nell’Unione Europea sono stati registrati 710 casi umani di infezione, 327 erano in Italia, 147 in Grecia, 117 in Romania, 96 in Ungheria, 11 in Francia, otto in Austria, tre in Croazia e uno in Slovenia. Sono stati inoltre segnalati 265 casi umani nei paesi limitrofi.

Il report sul West Nile rispetto ai 365 casi confermati (148 con sintomi neuro-invasivi) analizza anche la distribuzione dei 48 donatori di sangue che si sono ammalati: uno ad Asti, sei a Bologna, uno a Cremona, otto a Ferrara, due a Forlì-Cesena, uno a Lodi, due a Milano, sette a Modena, due a Novara, quattro a Padova, uno a Pordenone, tre a Ravenna, uno a Reggio Emilia, uno a Torino, uno a Udine, uno a Venezia, due a Vercelli, quattro a Verona).

I 169 casi di febbre confermata invece sono uno ad Asti, uno a Bergamo, 14 a Bologna, tre a Ferrara, uno a Forlì-Cesena, 32 a Modena, 47 a Padova, uno a Parma, tre a Pavia, uno a Piacenza, due a Pordenone, quattro a Ravenna, due a Reggio Emilia, 13 a Rovigo, uno a Torino, cinque a Treviso, uno a Udine, 12 a Venezia, 20 a Verona, cinque a Vicenza).

Sono stati poi confermati 69 focolai negli equidi in Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte , Friuli Venezia Giulia e Veneto. Casi con sintomi clinici riferibili ad infezione da West Nile sono stati confermati nelle province di Asti, Bologna, Modena, Mantova, Biella, Reggio Emilia, Gorizia, Torino. Contate anche 65 positivita’ su organi prelevati da altrettanti uccelli stanziali appartenenti a specie bersaglio catturati in Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Sardegna (appartengono alle specie bersaglio la Gazza -Pica pica-, la Cornacchia grigia -Corvus corone cornix-, la Ghiandaia -Garrulus glandarius).

La presenza di West nile e’ stata rilevata anche in 50 uccelli selvatici di diverse specie in Lombardia, Emilia-Romagna e Sardegna e in 309 ‘pool’ di zanzare catturate in Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Sardegna. 

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