Imprese. Sono attrattive quelle romagnole: nel 2017 agganciano la ripresa

La Camera di Commercio della Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) fotografa l'anno: occupazione al 65%, 100.000 localizzazioni registrate e un valore aggiunto totale di oltre 20 miliardi di euro, export da 5,9 miliardi

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Con circa 100.000 localizzazioni registrate e un valore aggiunto totale di oltre 20 miliardi di euro nel 2017, l’area della Camera di commercio della Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si mostra attrattiva e competitiva. Un territorio che, peraltro, sta agganciando la ripresa, forte del suo elevato posizionamento a livello nazionale e delle potenzialita’ di miglioramento nel contesto regionale. 

Lo dicono i “Numeri dell’economia 2017”, fascicolo con gli indicatori economico-statistici della Romagna che delineano una realta’ imprenditoriale “articolata e intraprendente caratterizzata da importanti specializzazioni e filiere sulle quali e’ possibile sviluppare progettualita’ specifiche”, spiega la Camera di commercio, “un mix produttivo composito nel quale alla rilevanza di un solido posizionamento nel settore primario (agricoltura e pesca) e secondario (manifattura) si affianca il ruolo di grande rilievo del terziario tradizionale (commercio, turismo) e di quello sempre piu’ promettente del terziario avanzato e dei ‘grandi servizi’ (cultura, universita’, sanita’).

Il fascicolo elenca tutta una serie di numeri del territorio, tra i quali quelli sul mercato del lavoro che evidenziano un tasso di occupazione per la popolazione tra 15 e 64 anni (65%) inferiore a quello regionale (68,6%) ma superiore a quello nazionale (58%). Il tasso di disoccupazione (15 anni e piu’) che risulta pari all’8,5%, e’ superiore a quello regionale (6,5%) ma decisamente piu’ contenuto di quello medio nazionale (11,2%).

Passando alla ricchezza, in base alle stime dell’Istituto Tagliacarne, il valore aggiunto (a prezzi base e correnti) del territorio della Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) nel 2017 e’ pari a circa 20,2 miliardi di euro, con una crescita pari al +1,7% rispetto al dato del 2016 (Emilia-Romagna +2,2%, Italia +1,9%). Il 46,9% del valore aggiunto totale e’ creato dal settore dei servizi, il 27,4% dal commercio-trasporti e turismo, il 19,0% dall’industria, il 4,6% dalle costruzioni e il 2,1% dall’agricoltura. Il valore aggiunto del territorio Romagna costituisce il 14,3% di quello regionale. Il valore aggiunto procapite del 2017 (27.648 euro) e’ inferiore a quello medio regionale (31.763) ma superiore a quello nazionale (25.406).

Gli indicatori del credito rilevano invece 69 sportelli ogni 100.000 mila abitanti (63 a livello regionale e 45 a livello nazionale) e il rapporto prestiti e depositi (113,7%) e’ in linea con la media regionale (111,0%) e inferiore a quella nazionale (117,3). Particolarmente elevato in questa fase e’ il livello delle sofferenze rapportate ai prestiti totali (10,9%,).

Ci sono 98 imprese ogni 1.000 abitanti, piu’ che in regione (91) e in Italia (85). Con 71.433 imprese attive al fine 2017 , la Romagna rappresenta il 17,6% del totale delle imprese regionali attive. La dimensione media delle imprese attive (4 addetti per impresa) e’ in linea con la media regionale (4,1) e superiore al dato nazionale (3,7). Il 21,2% delle imprese dell’aggregato Romagna e’ classificato come “femminile”. Le imprese classificate come “straniere” sono il 10,3% del totale. L’incidenza delle imprese “giovanili” sul totale delle imprese attive e’ pari al 7,2% (Emilia-Romagna 7,7%, Italia 10,1%). Le societa’ di capitale sono il 17,9% del totale, quelle di persone il 23,8%, le ditte individuali il 56,1% e le “altre forme giuridiche” il 2,2%. I principali settori di attivita’ economica per numero di imprese attive sono il commercio (24,1% del totale delle imprese attive) con 9.328 al dettaglio, le costruzioni (14,7%), agricoltura e pesca (12,9%) servizi di alloggio e ristorazione (10,4%). 

Del totale il 10,9% sono a Forli’-Cesena e il 45,6% a Rimini. E ancora, ci sono le attivita’ manifatturiere (8,7%), le attivita’ immobiliari (7,7%), i servizi alle imprese (6%), i trasporti (3,3%), i servizi finanziari (1,9%). A livello di numeri sono le imprese artigiane attive a svettare (21.824), essendo pari al 30,6% del totale. Rilevante anche la realta’ delle imprese cooperative che ammontano a 836 (1,2%). Uno sguardo agli scambi con l’estero nel 2017 fa notare che le esportazioni del territorio Romagna rappresentano il 29,3% del valore aggiunto totale a prezzi base e correnti, dato inferiore a quello regionale (42,4%) e in linea con quello nazionale (29,2%). Il valore degli scambi internazionali (somma tra importazioni ed esportazioni) e’ il 42,7% della ricchezza generata nel territorio (67,4% in Emilia-Romagna e 55,2% in Italia). Nel 2017 le esportazioni del territorio Romagna sono state 5,9 miliardi di euro correnti (il 9,9% del totale regionale).

I prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori e i macchinari e apparecchi costituiscono il 20,5%) delle esportazioni totali del territorio Romagna. Seguono i prodotti delle altre attivita’ manifatturiere (10,6%), quelli in metalli (9,8%), gli alimentari (7,3%) e i mezzi di trasporto (6,6%). Va verso i paesi Ue il 56,8% del totale dell’export, in particolare Francia (10,5%), Germania (10,1%) e Spagna (4,3%). Fanno bene anche Stati Uniti (8,5%) e Regno Unito (6,4%). Le esportazioni nette (saldo commerciale) sono il 15,8% del valore aggiunto per il territorio Romagna, lievemente inferiore al dato regionale (17,4%) ma ampiamente superiore alla media nazionale (3,1%).

 

Il fascicolo e’ scaricabile su: www.romagna.camcom.it/informazione_economico_statistica/ 

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