Smog. Esonerati i territori montani dal divieto regionale di utilizzare caminetti e stufe

L'Emilia Romagna corregge il tiro: la soddisfazione dell'Unione dei Comuni montani, ma il Movimento 5 Stelle attacca e il Pd replica

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I Comuni montani dell’Emilia-Romagna riconquistano i loro caminetti: potranno riaccenderli dato che la Regione si appresta ad esentarli dal divieto anti-smog che vietava l’uso di camini, caldaie e stufette che scaldano poco e inquinano molto. E il presidente dell’Unione dei Comuni montani dell’Emilia-Romagna, Giovanni Battista Pasini, che ha raccolto le preoccupazioni dei sindaci per le misure della Regione, si dice “soddisfatto del veloce esito positivo della vicenda riguardo a limitazioni assolutamente non applicabili nei territori montani che, notoriamente, vedono caminetti e stufe fra i principali strumenti per riscaldarsi e cucinare”. 

La correzione di rotta al piano regionale per la qualita’ dell’aria e’ attesa entro settembre, ma “la soluzione in via di adozione da parte della Regione non deve far venire meno l’impegno di tutti i cittadini, anche in montagna, ad adeguare i propri impianti e strumenti di riscaldamento domestico, compresi quelli a biomassa legnosa, per limitare l’emissione in atmosfera di inquinanti”, raccomanda Pasini. “L’utilizzo della legna e la biomassa legnosa derivante dalla gestione dei nostri boschi sono una risorsa per l’economia montana che va ulteriormente sviluppata, questo e’ possibile farlo con impianti moderni che abbattono le emissioni nocive”, aggiunge.

BERTANI (M5S): “PASTICCI E DISAGI, E NEANCHE UN EURO PER CALORE PULITO”

Soluzione o meno sul divieto di accensione di stufe e caminetti “la Regione ha combinato un pasticcio che rischia di creare pesanti danni e disagi. È paradossale come a un anno dall’individuazione di queste nuove regole sia necessario informare i cittadini e i Comuni su cosa debbano fare, cosi’ come e’ incredibile che in tutto questo tempo la Regione non abbia stanziato dei fondi per la rottamazione o sostituzione degli impianti piu’ vecchi”, protesta Andrea Bertani, consigliere regionale M5s. 

“Gia’ il fatto che la Giunta e l’assessore Gazzolo ieri abbiano dovuto ribadire quelli che sono dei provvedimenti individuati un anno fa dimostra come sia mancata totalmente una politica di informazione realmente efficace- spiega Bertani- anche le informazioni che sono state date ai Comuni sono state mancanti e lacunose, contribuendo cosi’ a generare dubbi e perplessita’ che hanno generato le polemiche di questi giorni”. Il pentastellato poi evidenzia anche un’altra mancanza da parte della Regione, l’assenza risorse per la rottamazione di generatori di calore domestici, alimentati a biomassa (legna, pellet), soluzione invece percorsa da altre Regioni: “Perche’ il Veneto ha previsto contributi fino a 1.800 euro per la sostituzione dei vecchi impianti mentre l’Emilia-Romagna non ha messo a budget nemmeno un centesimo? Inoltre non si puo’ chiedere ai Comuni che magari hanno solo alcune zone del loro territorio sopra il limite dei 300 metri di altitudine di definire le aree interessate dal provvedimento pena l’applicazione del divieto a tutto il territorio comunale. Purtroppo, un provvedimento necessario per cercare di migliorare la pessima qualita’ dell’aria della nostra regione si sta rivelando l’ennesimo pasticcio della Giunta tra mancanza di informazioni e assenza di risorse”. 

 

PD REGIONALE: “A POLEMICHE STERILI, RISPONDIAMO CON I FATTI”

Sul tema i consiglieri del Pd dell’Emilia-Romagna si muovono per impegnare la giunta Bonaccini, attraverso una risoluzione depositata ieri, a stanziare incentivi per l’adeguamento o la sostituzione dei generatori di calore a biomasse per uso domestico non conformi alle normative vigenti. Nella risoluzione, a prima firma Paolo Calvano, i dem ribadiscono: “L’obiettivo e’ dare una risposta all’inquinamento atmosferico della Pianura Padana, ad oggi una delle zone piu’ inquinate d’Europa”. Quella degli incentivi per la sostituzione di caldaie e caminitti che scaldano poco e inquinano molto e’ una delle mancanze contestate da piu’ parti alla Regione e ora i dem provano a metterci una pezza dopo la correzione di rotta della Regione sul divieto di accendere la legna per scaldarsi o cucinare nei Comuni montani. “La misura sui caminetti, dalla quale saranno esclusi i Comuni montani, le attivita’ economiche e gli usi domestici a fini alimentari – ricorda pero’ il Pd in una nota – rientra nelle azioni previste sia dal piano aria integrato regionale approvato senza voti contrari in Assemblea legislativa, sia dall’accordo di bacino padano sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna nell’estate 2017, con ministero dell’Ambiente, Piemonte, Veneto e Lombardia. Eppure, nonostante non si opposero al provvedimento ne’ in commissione ne’ in aula, oggi centrodestra e M5s si scoprono ecologisti a giorni alterni fomentando polemiche e strumentalizzazioni sulla pelle dei cittadini. A polemiche sterili, rispondiamo con fatti”. 

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