Degrado a Doria Pamphili. La denuncia di Laura Stradaroli di Lista Civica ‘Un sogno per Meldola’

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“Chiuso per cattivo servizio di pulizie” è questo ciò che si legge da giorni nel cartello affisso alla porta della sede dell’archivio storico, chiuso al pubblico per protesta. A denunciare la situazione di degrado è Laura Stradaroli, candidata sindaco della lista civica “Un sogno per Meldola” alle prossime elezioni 2019, interpellata da alcuni cittadini che lamentavano da giorni immondizia lungo le scale e davanti alla porta dell’archivio.

“L’incuria regna sovrana non solo nella città – afferma la candidata – ma anche negli immobili antichi dove sono ubicati i servizi al cittadino. L’archivio, che si trova dentro i sotterranei del palazzo Doria Pamphili, casa natale dell’anarchico Felice Orsini, è un bene di grande valore storico che è stato relegato nei sotterranei fra mussa e topi prima ancora di risanarlo”. Spesso, secondo quanto affermato dai dipendenti della struttura, oltre all’immondizia si trovano sgradite sorprese lasciate da chi ha preso le scale come il bagno pubblico. “Non è la prima volta che i dipendenti che marcano la cartolina proprio all’inizio delle scale hanno trovato escrementi umani di cittadini di passaggio, sia italiani, sia stranieri che lasciano feci in prossimità della porta e non è la prima volta che la responsabile del servizio, per motivi di igiene pubblica, pulisce al posto della cooperativa addetta al compito”.

La maleducazione, afferma la candidata sindaco, non ha limiti visto che nel paese ci sono bagni pubblici all’interno dell’Arena Hesperia e servizi igienici nello stesso palazzo Pamphili. Ma non è finita qui. “La struttura ospita il presidio medico – spiega Laura Stradaroli -, gli uffici dei servizi sociali, la sede della prestigiosa Accademia degli Imperfetti, la biblioteca comunale e molte associazioni di volontariato. Diverse persone quindi hanno le chiavi e ulteriori copie per entrare a tutte le ore nella struttura e, soprattutto di notte, non c’è nessun controllo. Spesso, dopo le riunioni, dimenticano anche luci accese fino al mattino”. In passato sono stati allertati più volte i Carabinieri visto che personaggi noti alle forze dell’ordine si aggiravano nel sottoscala. “Le dipendenti della farmacia comunale preoccupate si sono rivolte all’amministrazione e hanno anche proposto di chiudere l’accesso con un cancello di ferro per evitare che, dopo l’orario di chiusura, estranei malintenzionati si introducessoro, ma la richiesta non è stata mai presa in considerazione. Così chiunque può accedere anche agli altri piani”.

La Stradaroli conclude con un’appello alla sensibilità degli amministratori: “Prima che succeda un fatto grave o che qualche dipendente venga aggredito è bene che chi di dovere faccia mettere in sicurezza l’entrata del palazzo, quella dell’archivio storico e la stessa farmacia”.

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