Manovra economica. Protesta dei sindacati pensionati Cgil-Cisl-Uil: venerdì 28 presidio a Forlì

Davanti alla Prefettura dalle 10.30 contro una "legge che non prevede risorse per sanità e sociale". Il 4 gennaio sarà la volta di Rimini e Ravenna

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Giornata di mobilitazione unitaria, venerdì 28 dicembre, dei sindacati pensionati Spi-Cgil Fnp-Cisl e Uilp dell’Emilia-Romagna per protestare contro la legge di stabilità. Una manovra, affermano i rappresentanti sindacali, “che ancora una volta colpisce i pensionati bloccando la perequazione, non prevedendo risorse per sanità e sociale, non intervenendo sul sistema fiscale”. Dalle ore 10.30 davanti alla Prefettura di Forlì, in piazza Ordelaffi, è dunque previsto un presidio dei sindacati pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil.

In contemporanea analoga iniziativa si svolge a Modena e a Bologna, con ritrovo in piazza Nettuno e corteo fino in Prefettura. Alla manifestazione del capoluogo regionale partecipano anche le delegazioni dei territori di Ferrara, Imola, Parma e Reggio Emilia. 

Venerdì 4 gennaio altre iniziative simili si svolgeranno davanti alle rispettive Prefetture a Rimini, Ravenna e Piacenza.

Con questa forma di protesta di intende denunciare “la vessazione dei pensionati, che con il mancato adeguamento all’inflazione delle pensioni oltre i 1.500 euro mensili lordi, in tre anni si vedranno prendere dalle tasche 2,5 miliardi di euro”.

La legge di bilancio, attaccano i sindacati confederali, “non solo non rispetta l’impegno assunto dal premier Giuseppe Conte nell’incontro del 10 dicembre con Cgil, Cisl e Uil”, ma con il sistema di perequazione delle pensioni annunciato dall’1 gennaio “non dà attuazione alle intese sottoscritte nel 2016 e 2017 per il ripristino dei meccanismi di equità previsti dalla legge 388 del 2000”.

Ora, chiosano Spi, Fnp e Uilp, “diciamo basta, e domani faremo sentire la nostra voce per denunciare l’ipocrisia di un Governo che con una mano sembra dare, ma con l’altra certamente toglie”.

Per Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil le misure previste “sono profondamente ingiuste, perché colpiscono una categoria particolarmente debole della società. Una manovra che piuttosto che difendere le fasce deboli e intervenire sulla creazione di lavoro per stimolare la crescita e lo sviluppo, produce una riduzione del reddito disponibile, redistribuendo povertà. L’iniziativa – prosegue la nota dei sindacati – vuole anche richiamare l’attenzione alla definizione di una pensione dignitosa per i giovani, così come previsto dal documento Cgil Cisl Uil, presentato al Governo. Nella legge di bilancio non vi è traccia nemmeno di misure di sostegno per la non autosufficienza e risorse adeguate di finanziamento al Servizio Sanitario nazionale”.

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