Giovanissimi dell’Azione Cattolica di Forlì a scuola di pace al Serming di Torino

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150 giovanissimi, dai 14 ai 18 anni, dell’Azione Cattolica di Forlì Bertinoro hanno vissuto l’esperienza di servizio al Sermig di Torino dal 29 luglio al 3 agosto scorsi. Difficile spiegare nel dettaglio in cosa consiste un’esperienza di vita di questo tipo. Se si dovesse varcare con l’immaginazione la soglia di un arsenale, ciò che era il Serming stesso, si penserebbe inevitabilmente alle armi prodotte, al rumore, agli odori… ma non tutti gli arsenali sono così: a Torino, nel quartiere di Porta Palazzo, più di 50 anni fa, per volere di un giovane, Ernesto Olivero, ora quasi ottantenne ma ancora pieno di vita, l’arsenale militare della città è stato trasformato in “Arsenale della Pace” e appena dentro, è possibile vedere una delle tante frasi dell’arsenale: “La bontà è disarmante”. Da quel momento è nato il SERMIG, il Servizio Missionario Giovani.

“Ciò che hanno fatto i 150 giovanissimi della diocesi di Forlì Bertinoro – spiega Edoardo Russo, presidente dell’AC diocesana – è un’esperienza che prevede tempi di formazione alla cultura della pace e della vita, tempi dedicati alla spiritualità, tempi di lavoro manuale; la proposta si arricchisce continuamente grazie all’incontro con giovani da tutta Italia, all’ascolto dei loro desideri e bisogni, all’attenzione ai segni dei tempi”.

Di settimana in settimana il numero varia dai 50 ai 400 partecipanti, per arrivare ad accogliere circa 2.500 giovani all’anno. Mentre i giovani vivono questa esperienza, l’Arsenale continua ad ospitare persone con gravi difficoltà. A turno, alcuni che lo desiderano, possono affiancarsi alla Fraternità e ai volontari per conoscere lo stile con cui vengono svolti i servizi di accoglienza.

“Oggi – continua Russo – l’esperienza respira con il polmone dell’«essere» – la Fraternità della Speranza, composta da monaci, monache, sacerdoti e laici uniti da una regola di vita, la «Regola del Sì» – e con il polmone del «fare», che va dai progetti di collaborazione e sviluppo nei 5 continenti al servizio di accoglienza delle persone più deboli e di accompagnamento dei giovani per vivere esperienze di volontariato, spiritualità e servizio. Anche i numeri, che non sono tutto, testimoniano i frutti del sogno di quel gruppo di ventenni. L’esperienza del Sermig insegna a distinguere la ricerca della pace evangelica dal pacifismo ideologico: una proposta politica per essere nel mondo, ma non del mondo”.

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