Le Rubriche di ForlìNotizie - La posta dei lettori

La lettera di un iscritto Pd a Forlì: sogno un partito unito “perché ci aspettano sfide incredibili”

Più informazioni su

Sono Angelo Ricci e vi scrivo come “semplice” iscritto al Pd di Forlì che andrà a congresso il 7 ottobre prossimo. Vorrei lanciare un appello che, visto lo stallo in cui il partito si è cacciato, purtroppo assume quasi i connotati di provocazione.

Sogno (Sì, “sogno”!) congressi (territoriale e comunale) con candidature unitarie. Le parole sono importanti: “unitarie” – non “uniche” – perché ci aspettano sfide incredibili.

Si veda, a mero titolo di esempio, il Comune di Forlì, appena passato al centrodestra a pochi mesi dalle elezioni regionali che si preannunciano incerte come non mai. La giunta Zattini si appresta ad aprire tutti i possibili armadi per cercare anche sola qualche traccia di scheletro.

Sono ottimista sull’operato degli amministratori che si sono susseguiti a Forlì e sono certo che in quegli armadi troveranno solo polvere. Il clima instaurato è però quello della Santa Inquisizione, come dimostra l’ultimo Consiglio comunale forlivese dove è stata aperta una commissione di inchiesta sugli affidi ai minori che indagherà su ombre e sospetti, segnalazioni social e riletture di un passato già giudicato ed archiviato. Si confonde cioè la legittima e doverosa indagine su qualsiasi sospetto (che nessuno si sogna di ostacolare) con la caccia alla streghe.

Questo è il clima con cui ci avviciniamo alle elezioni regionali, che poi è figlio del clima nazionale e persino internazionale.

Ed è in questo clima in cui si deve iniziare a ricostruire anche un progetto politico aperto, dialogante, moderno e concreto che si impegni alla riconquista delle amministrazioni locali. La buona politica richiede tempo e dialogo lontana da polemiche e antiche lacerazioni.

Ma non solo. Il Pd è ormai un carrozzone obsoleto. Statuto e organi di rappresentanza sono stati scritti in un’epoca dove Internet aveva un peso specifico inferiore e quando gli iscritti erano un numero superiore. Queste cose si cambiano a Roma ma confido che dai territori possa arrivare una decisiva spinta al cambiamento ormai non più prorogabile.

Per tutte queste ragioni, serve una comunità forte e coesa, in grado di esprimere una classe dirigente efficace ed incisiva. Facciamo di questi congressi l’occasione per unire e non per, ancora una volta, dividere. Un’identità unitaria che guarda al futuro e non al passato: sogno o realtà?

Angelo Ricci – iscritto Pd

Più informazioni su