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Avvelenati perché abbaiavano. La triste storia di Viktor e Kali attende giustizia

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L’associazione C.L.A.M.A. Ravenna ed il rifugio Amore Bestiale segnalano e commentano la deliberata ed efferata uccisione di due cani di proprietà: Viktor e Kali erano due bellissimi pastori del Caucaso di 5 e 3 anni che vivevano in via  a Forlì, con la loro famiglia composta da Matteo Baldoni e Karolina Ravaglioli in una casa con giardino, amati ed accuditi come veri e propri membri della famiglia.

Avevano una sola colpa: abbaiavano. Del resto anche la recente giurisprudenza ha decretato che abbaiare rientra nei diritti del cane,ma alcuni abitanti della via si erano,nel tempo,lamentati e così i proprietari avevano fatto di tutto per risolvere il problema, tenendoli in casa la notte e nelle ore più calde del giorno ed ottenendo in effetti ottimi risultati, tant’è che la situazione era del tutto rientrata, le precedenti segnalazioni ritirate e tutto sembrava tranquillo.

Purtroppo però sembrava soltanto perché domenica primo settembre, di ritorno da una bella passeggiata con i loro umani, Viktor e Kali si sono sentiti male, non riuscivano più a camminare e a reggersi sulle zampe e mentre Viktor è inspiegabilmente deceduto nel giro di pochissimo tempo, inutile anche la corsa on clinica veterinaria ed ogni disperato tentativo per salvarlo, Kali è deceduta un paio di giorni dopo apparendo da subito gravissima e con chiari sintomi da avvelenamento volontario.

I proprietari dunque, distrutti dal dolore, hanno intrapreso l’iter burocratico previsto in questi casi, con denuncia contro ignoti ed hanno dovuto anche rendersi conto di essere stati oggetto, insieme ai due cani, di una violenza indicibile consumatasi vigliaccamente alle loro spalle, proprio in casa propria; si perché gli esami compiuti sui cani, delineano il quadro di un presunto avvelenamento da topicida, un veleno con effetti anticoagulanti che agisce in modo subdolo ed asintomatico per giorni senza che nulla appaia e rivelandosi letale in quanto, alla comparsa dei primi sintomi, solitamente emorragie, purtroppo è già troppo tardi e per il cane è finita.

La cosa più probabile è quindi che qualcuno abbia gettato un paio di polpette avvelenate direttamente nel giardino di casa con il chiaro intento di uccidere i due cani in modo lento ed inesorabile, qualcuno che certamente ha premeditato l’atto criminale dovendosi anche procurare illegalmente il topicida la cui vendita è vietata al privato cittadino. La certezza definitiva si avrà con l’esito della autopsia che probabilmente finirà con il confermare i risultati emersi dagli altri numerosi esami già compiuti sui cani. Da quanto riferito da alcuni cittadini, tempo fa Viktor e Kali sarebbero stati apertamente minacciati di morte ; le indagini sono tutt’ ora in corso e di certo nessuno avrebbe potuto immaginare un tale tragico epilogo .

Raccontare la storia di Viktor e Kali e della loro famiglia, sconvolta e disperata per averli persi in questo modo atroce,oltre a ricordare due vittime innocenti della crudeltà umana e a chiedere giustizia per loro, è anche un atto dovuto di pubblica denuncia perché simili ed ignobili gesti sono odiosi ed intollerabili e non devono riguardare soltanto le persone direttamente colpite da tanta infame violenza ma essere portate a conoscenza di tutti per fare riflettere, indignare ed eventualmente agire al fine di sradicare questi deprecabili comportamenti dal tessuto sociale.

Il ricordo di Viktor e Kali resterà sempre vivo in chi li ha amati e in chi ha appreso,con orrore, della loro assurda fine. In piena solidarietà con Matteo e Karolina chiediamo ed attendiamo giustizia per loro.

Associazione C.L.A.M.A Ravenna
Rifugio per animali Amore Bestiale di Brisighella
Alcuni cittadini di Forlì

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