Crisalide Festival a Forlì: venerdì 13 settembre in scena Roberto Latini e Masque Teatro

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La 26^ edizione di CRISALIDE FESTIVAL è in corso a Forlì fino a domenica 15 settembre negli spazi del Teatro Felix Guattarì (Ex Filanda Maiani), sito nel quartiere di Schiavonia in via Orto del Fuoco 3  e ha come tema/titolo: NACHLEBEN. Sopravvivenze.

Crisalide, che in questa edizione allaccia a sè il concetto di Nachleben, pensato dallo storico tedesco dell’arte e delle civiltà Aby Warburg, propone la formula che prevede, nella medesima serata  a una tipologia ricorrente che offre, nella singola giornata di festival, spettacoli di teatro e danza, cui seguono incontri con artisti o lecture di filosofi o di teorici delle arti performative, per terminare con una performance o un concerto.

Venerdì 13 settembre va in scena l’Amleto + Die Fortinbrasmaschine di Roberto Latini, attore della compagnia romana Fortebraccio teatro (ore 20,30), riscrittura di una riscrittura del classico. Alla fine degli anni ‘70 Heiner Müller componeva un testo che era liberamente ispirato all’Amleto di Shakespeare. Oggi, tornando a Shakespeare, la compagnia tenta una riscrittura ispirata a Die Hamletmaschine.
Di Heiner Müller si conserva la struttura, la divisione per capitoli o ambienti e componiamo un meccanismo, un dispositivo scenico, una giostrina su cui far salire tragedia e commedia insieme.

Die Hamletmaschine è modello e ispirazione: Album di Famiglia; L’Europa delle donne; Scherzo; Pest a Buda Battaglia per la Groenlandia; Nell’attesa selvaggia, Dentro la orribile armatura, Millenni. L’Amleto è una tragedia di orfani, protagonisti e antagonisti di un tempo in cui i padri vengono a mancare. Anche Die Hamletmaschine, ormai, da figlio è diventato padre. Fortebraccio, figlio, straniero, estraneo e sopravvissuto e arrivando in scena quando il resto è silenzio, domanda:
Where is this sight?.

Si prosegue con “Kiva”, ultima produzione di Masque Teatro, con Eleonora Sedioli. Kiva è una indagine sul movimento. L’azione viene scomposta nella somma di eventi singolari all’interno della medesima sequenza ritmica. La parcellizzazione dell’azione in cluster isolati permette, a chi osserva, di cogliere gli istanti iniziale e finale delle micro-azioni producendo una sorta di diffrazione dei corpuscoli di movimento elementari. Ciò rinnova, da step a step, la sensazione, in chi vede, di partenza e di arrivo, di slancio e di acquietamento, di nascita e morte. Il continuo rinnovarsi di aperture e chiusure secondo lo schema noto «inizio, svolgimento, fine» produce un accrescimento della sfera energetica che seppur inizialmente imposto alla figura diviene necessario alla stessa per poter sopravvivere allo spettro della ripetizione. La suddivisione successiva in microazioni contribuisce inoltre alla presa di consapevolezza del performer che si traduce, in chi vede, in una sensazione di volontà di potenza e affermazione. A guidare la ritmica dell’azione nel suo complesso è il concetto freudiano di “rimozione” e “ritorno del rimosso” nell’accezione warburghiana di sopravvivenza. Il concetto diviene motore del fare performativo portando con sé, nel momento in cui si lascia il vuoto per abbracciare una nuova creazione, elementi consci ed inconsci, sopravvenienze e dimenticanze, certezze anticipate e abbandoni.

Chiude la serata alle 22.00 il dialogo tra lo studioso Raimondo Guarino e Lorenzo Bazzocchi, regista di Masque e direttore artistico di Crisalide.

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