Daniele Valbonesi a Forlimpopoli lancia la sua candidatura: “Basta litigi e polemiche, ricostruiamo il PD forlivese”

Ricostruire il Partito Democratico forlivese dopo la recente sconfitta alle comunali. È l’obiettivo che si pone Daniele Valbonesi con la propria candidatura a segretario della federazione del PD di Forlì. Sindaco di Santa Sofia (rieletto per un secondo mandato con oltre il 90% dei voti), ingegnere, 42 anni, sposato e padre di due figli, Valbonesi ha presentato ufficialmente la propria candidatura nel suo luogo naturale, una delle Feste dell’Unità che si svolgono sul territorio, a Forlimpopoli. “Non siamo qui per parlare del passato o fare processi a ciò che si è fatto o non si è fatto: – ha detto – vogliamo concentrarci sul futuro del Pd, riportarlo ad essere una comunità, capace di parlare alle persone e per le persone. Per mettere fine a una stagione di conflittualità che ha stancato gli elettori, i militanti e gli iscritti”. Al suo fianco anche Maria Teresa Vaccari, candidata alla segreteria comunale del Pd a Forlì, il comune più importante della federazione.

Valbonesi si propone alla base del Pd come il candidato che lavora per “unire il partito al di là delle mozioni nazionali in cui ciascuno si è impegnato”. A testimoniare ciò, significativi gli interventi di esponenti delle mozioni che hanno sostenuto Maurizio Martina, Roberto Giachetti e Nicola Zingaretti al congresso nazionale di pochi mesi fa: “Sarebbe singolare che si trasformasse un congresso locale in una sfida tra posizioni nazionali: parliamo di territorio e sono contento che tanti che hanno scelto un candidato diverso da quello che ho sostenuto, hanno deciso di impegnarsi al mio fianco”.

Tra il pubblico composto da tanti militanti, iscritti, elettori, anche il parlamentare Marco Di Maio, i consiglieri regionali Valentina Ravaioli e Paolo Zoffoli, sindaci (a partire da Milena Garavini, ‘padrona’ di casa) e non solo. “Bisogna chiudere la stagione delle battaglie interne perchè sono quelle che ci hanno fatto pagare il prezzo più alto – afferma Valbonesi – e lo sanno bene Davide Drei, sindaco uscente, e Giorgio Calderoni, candidato sindaco, cosa ha significato tutto ciò a Forlì”.

Il sindaco e candidato alla segreteria non si sottrae alle domande e anche alle risposte agli attacchi politici (“a quelli personali non ha senso rispondere”, dice) ricevuti dallo sfidante: “Si dice che un segretario del Pd forlivese non può abitare a Santa Sofia: stiamo facendo un congresso per scegliere chi guiderà il Pd su un territorio di 15 Comuni, basta con questo provincialismo”. E a chi lo accusa di non essere adeguato perchè il proprio comune non ha aderito ad Alea risponde: “Il progetto di Alea ha obiettivi che ho sempre condiviso e che difenderò: per valutazioni tecniche e non per altro Santa Sofia e Premilcuore hanno fatto una scelta operativa diversa, ma non per questo in contrasto con ciò che farà l’azienda pubblica. Che non è governata dai partiti, ma da logiche istituzionali. E comunque segnalo a chi scaglia queste accuse, che anche volendo il centrosinistra non può cambiare gli equilibri aziendali perchè oggi si trova in minoranza nell’Assemblea dei comuni, avendo perso la maggioranza in molti comuni del forlivese in questi anni (tra cui Forlì): su 15, solo 6 attualmente sono quelli governati da sindaci chiaramente di centrosinistra”.

Valbonesi ha dato appuntamento a tutti per gli incontri che il congresso proporrà ai propri elettori ed iscritti, “nel corso dei quali decideremo insieme le cose che devono essere fatte per rilanciare il Pd: fin da subito, però, posso dire che se toccherà a me sceglierò un metodo di lavoro collegiale, coinvolgendo le persone, i territori più periferici, i quartieri, le frazioni. Bisogna tornare ad essere comunità e un luogo in cui le persone hanno il piacere di trovarsi per lavorare insieme su obiettivi comuni. Non so per altri, ma per me l’avversario da battere sta fuori e non dentro il Partito Democratico”.

Daniele Valbonesi
Daniele Valbonesi