Fridays For Future, grande successo per Luca Mercalli al Diego Fabbri di Forlì

La conferenza di Mercalli organizzata da Fridays For Future ha riempito completamente il teatro Diego Fabbri, nonostante l’orario abbastanza inusuale di metà pomeriggio. Più di 500 persone hanno ascoltato il climatologo e divulgatore parlare per quasi due ore delle cause dell’emergenza climatica, unanimemente riconosciute dalla scienza del settore ormai da decine di anni, e delle possibili soluzioni.

Il periodo storico che stiamo vivendo, che anche Mercalli ha chiamato Antropocene, è l’unico negli ultimi 800’000 anni a veder superare ampiamente la soglia di 300 parti per milione di CO2 in atmosfera, il massimo raggiunto in passato per gli eventi ciclici naturali, ed è indubbio che il contributo dell’utilizzo dei combustibili fossili da parte dell’uomo sia la causa principale. Se oggi la febbre del pianeta è l’equivalente dei 38 gradi per l’uomo, dobbiamo agire subito ed in emergenza per non superare i 40 nei prossimi decenni, e mettere a rischio la nostra presenza sulla Terra.

Non sono mancate frecciate ai negazionisti, accusati di parlare di questo tema spesso senza avere le necessarie competenze: “Andreste a farvi curare problemi cardiologici dal proctologo?”

Parlando di Franco Prodi, voce fuori dal coro recentemente intervistata da Huffington Post: “ha studiato tutta la vita la formazione delle goccioline nelle nubi. Di ghiacciai e di temperature del passato non si è mai occupato, ed oggi ha scritto la sua cavolata dicendo che nel 1200 era più caldo di oggi”. Vale più l’opinione di migliaia di ricercatori o quella di un singolo probabilmente in cerca di visibilità?

Mercalli si è inoltre rivolto ai giovani, invitandoli ad aspirare ad una vita dove le relazioni sociali e le esperienze contino più delle dimensioni delle automobili da sfoggiare, e si è rivolto alla politica, invitandola a fare i passi necessari per ridurre le conseguenze.

All’evento, patrocinato dal Comune di Forlì, non si sono presentati né il Sindaco né gli assessori, seppur invitati da tempo, e non è stato quindi possibile ascoltare un intervento introduttivo da parte di un membro della nuova giunta, come previsto dal programma. Impegnati da giorni sul nome da dare all’aeroporto di Forlì, sarebbe stato interessante vedere come avrebbero reagito alla richiesta del ricercatore di volare solo in caso di estrema necessità.