“L’Emilia e la Romagna devono restare unite, le divisioni sono anacronistiche”. La posizione del prof. Claudio Vicini

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“Siamo sicuri che la secessione tra Emilia e Romagna sia una scelta ragionevole ed utile all’interesse della Regione nel suo insieme e della ipotetica Regione Romagna? Io credo di no”. A sostenerlo è il prof. Claudio Vicini, direttore del Dipartimento Testa Collo dell’Ausl Romagna, che pochi giorni fa ha annunciato la propria candidatura tra le file della lista civica che sosterrà la rielezione di Stefano Bonaccini alla guida della Regione.

La risposta è evidentemente rivolta a Ragni, di Forza Italia, che ha posto la tutela della Romagna e la chiara definizione dei suoi confini dall’Emilia come uno dei punti fondanti del suo programma di mandato, in caso di elezione.

“A fronte di una tendenza globale di tutte le moderne organizzazioni complesse alle fusioni, di fronte al grande interesse attorno al concetto di città metropolitana, tenendo conto della progressiva confluenza degli organici dei piccoli comuni per motivi pratici, che cosa ci porterebbe un muro burocratico tra Emilia e Romagna? – prosegue Vicini -. La tutela sacrosanta degli interessi di tutte le nostre aziende non credo necessiti di riesumare gli spettri di anacronistiche tensioni secessionistiche fino ad un parcellare livello di frazionamento sovranistico più viscerale che razionale e realmente utile”.

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