I cittadini scendono in Piazza con “Un Secco No”, ma intanto a Forlì lo sfregio ha ancora il volto di una donna

La scelta della Giunta Zattini di non autorizzare un progetto, già finanziato dalla Regione Emilia – Romagna, sulla discriminazione sessuale e la violenza di genere, ha fatto scendere in Piazza numerosi cittadini. “Un secco No” l’associazione che a Forlì si è sempre occupata attivamente di queste tematiche  e che si è vista bocciare il progetto dal Comune, una volta già finanziato dalla Regione ha infatti, dopo aver raccolto oltre 2000 duemila firme, organizzato una manifestazione pubblica in Piazza della Misura. Il freddo non ha fermato i manifestanti che sono scesi sabato 30 novembre in Piazza, con un tocco di Rosso addosso. Secondo Federico Morgagni, capogruppo ‘Forlì e Co.’ questa manifestazione “ha dato l’ennesima prova dell’isolamento della Giunta Zattini rispetto al sentire dei forlivesi sui temi della lotta alle discriminazioni, della tutela delle pari opportunità e della promozione di una cultura del rispetto.” A Radio Capital nell’intervista della scrittrice Michela Murgia, Zattini aveva usato queste parole per giustificare la scelta “ogni tipo di famiglia ha il suo diritto, però iniziare un percorso che vede per esempio il ragionamento che babbo e mamma non sono più termini giusti perché non sono più politicamente corretti, non mi appartiene. Io devo dire, si può essere inclusivi senza discriminare nessuno, ma neanche discriminare alla rovescio.” Il progetto, che si avvaleva della collaborazione anche di altre sette realtà del territorio, è stato approvato dalla Regione Emilia Romagna e, successivamente, dal Comune di Forlì con delibera di Giunta 141 del 16 aprile 2019. Ora però con la nuova Giunta Zattini tutto è stato bloccato. Il progetto prevedeva una attività formativa, dal titolo “Prevenzione e contrasto alle violazioni dei diritti umani e alle diverse forme di prevaricazione legate al genere e all’orientamento sessuale”, cioè una formazione psicologica e giuridica rivolta agli operatori del Comune di Forlì e delle associazioni interessate su queste tematiche. Abbiamo sentito Anna Falcini Presidente della associazione coinvolta.

Generico dicembre 2019

Fino a che punto vuole andare avanti “Un secco no”? Intende fermarsi, o andare avanti in questa “battaglia”?

“Questa amministrazione comunale ha il dovere di fornire risposte alla regione, alle associazioni del territorio e in primis alla cittadinanza. Risposte istituzionali, e non prese di posizione elettorali discriminanti. Nel frattempo sicuramente l’associazione proseguirà con le sue attività cercando di creare le circostanze per garantire comunque questa formazione alla città e l’apertura di un punto di informativo contro le discriminazioni di genere e per orientamento sessuale su Forlì, e questa situazione ce ne conferma ancora di più il bisogno.”

Se anche questo sabato a Forlì per sfregiare i manifesti di Bonaccini è stato usato il volto di una donna, la Boldrini, a che punto siamo con la parità di genere e quanto c’è ancora da fare?
“Le discriminazioni di genere sono radicate a una matrice culturale che purtroppo non fa selezioni contaminando fin dalla nascita tutte le componenti del tessuto sociale. Le donne, la comunità lgbt+, sono le prime vittime di queste grave forma di violenza. Diventando facili bersagli, persino ad opera di propagande politiche atte a confermare e mantenere quelle gerarchie di potere che schiacciano tutte le persone non conformi al ruolo ideale assegnato. Per questo urge una presa di posizione informativa e formativa di sensibilizzazione a 360 gradi. Non è possibile nel 2019 dover ancora assistere alla strumentalizzazione del corpo e delle vite delle persone. Questo periodo storico e le gravissime azioni che ogni giorno leggiamo accadere in tutto il paese sono un campanello d’allarme che tutti dobbiamo ascoltare e al quale ognuno con le proprie risorse deve rispondere a partire dalla quotidianità. Ma questo messaggio deve partire da chi ci rappresenta, da chi ha scelto di assumere il ruolo di garante della libertà e delle tutele per tutta la cittadinanza. Parificando le opportunità per tutti rispettando e valorizzando la diversità di ciascuno”

Generico dicembre 2019