Dakar 2020. Nella quinta tappa Schiumarini e Gaspari entrano nel vivo senza abbassare la guardia

Più informazioni su

I piloti della Dakar sono entrati in un percorso che si è presentato come un vero e proprio esercizio di destrezza.
Oltre 150 chilometri di terreno prevalentemente sabbioso ha costretto ad essere estremamente vigili, anche a causa delle diverse sezioni rocciose. L’entrata negli altopiani di Jabal Sammar, ad un’altezza di quasi 1500 metri sul livello del mare, è stato il primo assaggio di dune di questa edizione saudita della Dakar.

“Abbiamo portato a casa anche questa quinta prova – racconta Andrea Schiumarini – ed il morale è alto. Finalmente le prime dune, di livello 1, alte e molto ripide. La prima parte della tappa di oggi si è presentata con piste sabbiose, a tratti veloci e con qualche piccola duna. A metà percorso delle rocce bianche si confondevano con la sabbia e non è stato facile destreggiarsi per evitarle. Negli ultimi 50 chilometri siamo entrati finalmente nel tratto con le dune, lunghe e con discese molto ripide. Abbiamo avuto una foratura ed uno stallonamento, risolto prontamente. Il motore si è surriscaldato diverse volte; abbastanza normale quando ci vogliono anche due chilometri di salita per passare una duna. C’è un problema con i freni che cercheremo di risolvere questa sera con i meccanici. Siamo entrati nel vivo della Dakar.”

Il bivacco per questa quinta giornata è situato nella città di Ha’il, conosciuta nel mondo del motorsport per un evento prestigioso, il Rally di Ha’il. Il team romagnolo conquista il 53° posto in classifica generale Auto e il 10° posto in categoria T1 PROTO DIESEL AT 4X4.

Più informazioni su