Radiazioni Alfa contro i tumori cutanei, uno studio italo-israeliano condotto dall’Irst di Meldola ne dimostra l’efficacia

Pubblicati i risultati della prima sperimentazione clinica al mondo con radiazioni Alfa su pazienti affetti da tumori squamocellulari della cute e del distretto testa-collo, alla quale ha partecipato, per l’Italia, l’Istituto Tumori della Romagna (IRST) IRCCS in stretta collaborazione con Alpha Tau Medical Ltd, società israeliana specializzata nello sviluppo di dispositivi medici.

I risultati, resi pubblici sull’International Journal of Radiation Oncology, Biology and Physics, la rivista ufficiale dell’American Society for Radiation Oncology, hanno confermato quanto atteso dallo studio: in particolare, gli obiettivi miravano a stabilire la fattibilità, la sicurezza e l’efficacia della terapia “Alpha DaRT” (Diffusing Aplha-emitters Radiation Therapy) nei pazienti affetti da queste patologie.

Coloro che hanno ricevuto il trattamento (in totale 28) non hanno riscontrato tossicità gravi (di grado 3 o superiore) ma solamente di lieve o moderata entità (grado 1-2) che si è risolta in 3-5 settimane, confermando la sicurezza della terapia sull’uomo.  Per quanto attiene l’efficacia, tutti i pazienti trattati hanno risposto positivamente alla terapia, raggiungendo nel 78,6% dei casi un tasso di risposta tumorale completa anche in pazienti che erano già stati sottoposti precedentemente a radioterapia o altri tipi di trattamento.

Lo studio clinico, iniziato due anni fa e attualmente concluso, è stato coordinato nel nostro Paese dal Dr. Salvatore Roberto Bellia, oncologo radioterapista IRST e, parallelamente, in Israele dal Prof. Aron Popovtzer, oncologo radioterapista del Rabin Medical Center e principal investigator dello studio. Le attività sono state svolte all’interno della Struttura Complessa di Radioterapia IRST – unità afferente al Dipartimento delle Procedure tecnologiche e avanzate diretto dal Prof. Giovanni Paganelli – in collaborazione con la Fisica Sanitaria, la Skin Cancer Unit dell’Istituto e con il supporto dell’Unità di Biostatistica e Sperimentazioni Cliniche IRST.

La radiazione Alfa è una radiazione ionizzante in grado di provocare la morte delle cellule tumorali. È composta da particelle pesanti in grado di penetrare per soli pochi millimetri: questo ne fa un tipo di radiazione molto sicura, sia per il paziente sia per lo staff medico. La tecnica “Alpha Dart”, ideata nel 2003 da Itzhak Kelson e Yona Keisari della Tel Aviv University, prevede l’utilizzo di queste particelle che vengono rilasciate all’interno della massa tumorale utilizzando fili di acciaio inossidabile radioattivi, biocompatibili e sterili impiantati ambulatorialmente nella lesione, in anestesia locale.

Le particelle Alfa, una volta rilasciate, penetrano nei tessuti malati e distruggono le cellule tumorali limitrofe grazie all’abilità di indurre danni letali sul DNA (rotture della doppia elica) difficilmente riparabili. La dose che viene rilasciata si diffonde a pochi millimetri dal seme radioattivo inserito, permettendo la tutela dei tessuti sani circostanti ma, allo stesso tempo, arrecando un danno significativo al tumore. Studi pre-clinici avevano già dimostrato la sicurezza di tali radiazioni: la maggior parte della dose, infatti, viene rilasciata localmente mentre la quantità che penetra nel circolo sanguigno è talmente bassa da non essere ritenuta pericolosa per gli organi eventualmente raggiunti.

I promettenti risultati ottenuti aprono la strada a futuri studi anche su tumori solidi di altri distretti, sia come trattamento esclusivo sia in combinazione con altre terapie oncologiche, tra le quali particolarmente promettente sembra l’associazione con l’immunoterapia.