A Forlì l’incontro “Il palazzo delle meraviglie” con Mauro Mariani

Domenica 16 febbraio 2020, alle ore 16.00, presso Palazzo Morattini, via Armellino 33, Pievequinta, Forlì, il ricercatore Mauro Mariani terrà una conferenza su “Il palazzo delle meraviglie (ossia dei Monsignani)”. La relazione sarà corredata da una serie di immagini inedite.
Durante il corso del suo intervento Mauro Mariani racconterà le vicende di un palazzo nobiliare nella campagna di Pievequinta attraverso cinque secoli di storia. Il tutto nasce dalla donazione, da parte degli Ordelaffi, signori di Forlì, al loro medico Bartolomeo Lombardini di terreni, denaro e onori. Il medico, che curò anche Caterina Sforza e Cesare Riario, con le ingenti risorse economiche accumulate, potè avere il diritto di realizzare in S. Francesco Grande, che allora si ergeva nell’attuale piazza Cavour, una cappella gentilizia in cui i suoi eredi, i Monsignani, costruirono uno dei più bei sacelli del territorio. Per la cosiddetta Cappella Lombardina fu scolpita da Pietro Barilotto una statua funeraria, fu posato uno stupendo pavimento in maiolica forlivese con l’immagine dei più importanti personaggi storici della città e fu commissionata anche una pala d’altare a Marco Palmezzano.

Fra le proprietà ricevute da Bartolomeo Lombardini dagli Ordelaffi c’erano molti terreni nel territorio di Pievequinta e Casemurate. I Monsignani sui terreni siti in Pievequinta costruirono il palazzo di campagna che divenne anche il deposito dei materiali edili di recupero provenienti dallo smontaggio della Cappella Lombardina in epoca Napoleonica. Nel 1870 un disastroso terremoto fece crollare parte del palazzo. Di conseguenza fu smontato tutto ciò che era recuperabile. Le opere d’arte vennero vendute ai mercanti e del palazzo sparirono prima i materiali edili e poi la memoria.
Mostrando diverse immagini inedite, ricavate dagli archivi del territorio o dai musei stranieri dove sono confluite parte delle opere vendute, Mauro Mariani rievocherà le traversie di uno palazzo stupendo andato irrimediabilmente perduto.
Ingresso libero.