Forlì, continua il successo della Rosa di Anita in terra brasiliana

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Continua il grande successo della Rosa di Anita in terra brasiliana, dove il progetto “Due mondi e una rosa per Anita” sta letteralmente dilagando. A partire dal 10 febbraio, verranno messe a dimora, nel volgere di pochi giorni, ben sei rose, la prima delle quali nello Stato del Rio Grande do Sul, nella città di Antonio Prado, dove si può ammirare il più grande e completo complesso architettonico della colonizzazione italiana in Brasile. Le altre cinque verranno inaugurate in alcune città dello Stato di Santa Catarina, dove è nata Anita Garibaldi: la prima nella città che porta il suo nome (13 febbraio), poi a Lages e Curitibanos (entrambe il 14 febbraio), a Garopaba (il 17) e, infine, nella capitale, la metropoli Florianopolis (18), proprio nel giardino del Parlamento dello Stato. Si tratta di eventi eccezionali, che rendono merito al Museo e Biblioteca Renzi e all’Istituto Tecnico Garibaldi-Da Vinci di Cesena per questo progetto internazionale, che sta portando grandi benefici non solo culturali, ma anche turistici ed economici poiché si tratta di paesi del sud del Brasile, il più ricco di tutto lo Stato.

«È una grande soddisfazione per tutti i nostri Comuni emiliano-romagnoli fondatori del progetto – affermano i Sindaci Silverio Zabberoni e Quintino Sabattini che seguono costantemente l’enorme lavoro svolto dal Direttore Andrea Antonioli e dal suo staff – Abbiamo già provveduto ad attivare i canali regionali e ministeriali per potenziare e implementare un progetto che non solo porterebbe grandi benefici per la nostra regione, ma per tutta l’Italia considerate le sue straordinarie potenzialità. Ogni giorno ci sono novità bellissime e sempre più importanti che ci inducono a dare il nostro apporto, pertanto speriamo che le massime autorità possano sostenere il progetto».  È poi la volta di Andrea Antonioli, autore del progetto assieme ai suoi collaboratori Giampaolo Grilli e Alessandro Ricci (ufficiali dell’U.N.U.C.I.): «Questa volta sarà la Presidente della A.N.V.R.G. Annita Garibaldi, discendente diretta di Giuseppe e Anita, a inaugurare le rose in queste città, dove saranno presenti le massime autorità dello Stato, il Governatore Carlos Moises da Silva, la Presidente della Cultura Ana Lucia Coutinho, la Presidente del Turismo Flavia Didomenico. A dirigere i lavori il Direttore di CulturAnita Adilcio Cadorin che è il coordinatore del progetto della rosa in Sud America e Ivete Scopel, Direttrice delle “Guardiane di Anita”. Con loro – continua Antonioli –  è nata una grande intesa per portare avanti un lavoro molto impegnativo, per dare un senso ai valori istituzionali di giustizia e verità, ma anche una sincera amicizia nel condividere ideali e contenuti morali di un progetto che valorizza le virtù della donna e, pertanto, i valori più preziosi per il genere umano».

Ma non è tutto, perché a fine marzo una delegazione italiana composta dallo staff del Museo e da alcuni Sindaci romagnoli della rosa si recheranno all’Università di Salamanca per presentare il progetto alle delegazioni di altri Stati in occasione del XXV Congresso internazionale di Antropologia di liberoamerica. Infine, a inizio aprile, una serie di eventi straordinari: una delegazione composta da governatori e diversi Sindaci di tre Stati brasiliani verrà in Emilia- Romagna a visitare le città della rosa su invito dei nostri Sindaci. Nell’occasione sarà proposto alla Regione e al Ministero di potenziare il progetto “Due mondi e una rosa per Anita” del Museo Renzi al fine di intavolare concrete trattative per progetti turistici, culturali ed economici.

DIDASCALIE

1) – Andrea Antonioli, la Sindaca di Verucchio Stefania Sabba e Adilcio Cadorin Direttore dell’Instituto Cultural “Anita Garibaldi”, in visita al Dipartimento di Tecnologia all’Università do Sul di Santa Catarina (Brasile), dove la rosa “Anita Garibaldi” viene coltivata in vitro.

2) – Adilcio Cadorin Direttore dell’Instituto Cultural “Anita Garibaldi”, Andrea Antonioli e il Sindaco Rosenvaldo da Silva Jr. durante l’inaugurazione della rosa nella città di Imbituba (Brasile).

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