Aggiornamento Coronavirus. Sono 698 i casi positivi in Emilia-Romagna: due nuovi a Forlì

378 Piacenza (59 in più rispetto a ieri), 150 Parma (35 in più), 68 Rimini (35 in più), 45 Modena (4 in più), 31 Reggio Emilia (11 in più), 19 Bologna (7 in più, di cui 4 nuovi casi nel circondario imolese, dopo quello di ieri), 4 Forlì-Cesena (2 in più) e a Ravenna 3 (1 in più rispetto a ieri)

Aggiornamento della Regione Emilia-Romagna delle ore 17 di giovedì 5 marzo

In Emilia-Romagna sono complessivamente 698 i casi di positività al Coronavirus, 154 in più rispetto all’aggiornamento di mercoledì 4 marzo, ma aumentano significativamente anche i campioni refertati, che passano da 2.385 a2.884. Si conferma anche oggi che si tratta in maggioranza di persone che presentano un quadro clinico non grave, con sintomi modesti o addirittura privi di sintomi.

299 i pazienti in isolamento a casa perché non necessitano di cure ospedaliere, 32 quelli ricoverati in terapia intensiva (6 in più rispetto a ieri). Purtroppo, sono saliti a 30 i decessi (8 più di ieri), ma aumenta contemporaneamente anche il numero delle persone “clinicamente guarite”, cioè pazienti che, dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, diventano asintomatici: ieri erano 6, oggi sono 10.

In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che si riferiscono sempre non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 378 Piacenza (59 in più rispetto a ieri), 150 Parma (35 in più), 68 Rimini (35 in più), 45 Modena (4 in più), 31 Reggio Emilia (11 in più), 19 Bologna (7 in più, di cui 4 nuovi casi nel circondario imolese, dopo quello di ieri), 4 Forlì-Cesena (2 in più), 3 Ravenna (1 in più rispetto a ieri). Continua a non avere casi positivi la provincia di Ferrara.

Rispetto a ieri, si sono purtroppo verificati 8 nuovi decessi: 3 residenti nella provincia di Parma, di cui una donna di 92 anni e due uomini rispettivamente di 89 e 73 anni; 4 in quella di Piacenza, di cui 3 donne di 81, 85 e 87 anni e 1 uomo di 76; un deceduto, un uomo di 68 anni, è della provincia di Bologna. Per 6 dei nuovi decessi sono ancora in corso gli approfondimenti per verificare se, come in tutti i casi precedenti, si trattasse di pazienti con patologie pregresse. Complessivamente salgono dunque a 30 le persone decedute in regione, 6 delle quali di provenienza lombarda.

Più posti letto in terapia intensiva

La Regione Emilia-Romagna è intanto impegnata a incrementare il numero dei posti letto in terapia intensiva: entro la settimana, per le strutture ospedaliere del piacentino, sarà garantito il raddoppio delle postazioni di terapia intensiva che passeranno da 15 a 33 (oltre le 9 postazioni per l’attività ordinaria, extra Coronavirus).

I moduli per il triage

Si rafforza il numero dei presidi, a protezione degli operatori sanitari e per la sicurezza dei cittadini che accedono alle strutture sanitarie, che serviranno a dividere già all’ingresso i pazienti con possibili sintomi da Coronavirus dagli altri.

La Protezione civile regionale ha infatti predisposto, oltre ai 3 già allestiti nel piacentino, nuovi moduli provvisori per il triage, dove poter sottoporre le persone alle prime valutazioni delle condizioni generali e di esposizione prima di accoglierle all’interno dei servizi ospedalieri: 3 nella provincia di Modena (ospedali di Mirandola, Vignola Pavullo nel Frignano), 1 a Imola; 2 nel parmense, ospedale di Fidenza e Borgo Taro (PR), in aggiunta alle due tende antistanti all’ingresso PS dell’azienda ospedaliera di Parma; si aggiungono nella provincia reggiana 2 a Guastalla, 1 a Montecchio oltre al presidio (2 strutture) in ingresso dell’Ospedale Santa Maria di Reggio Emilia.

In altre strutture ospedaliere (Modena Policlinico e Baggiovara, oltre agli ospedali di Carpi, Sassuolo, Rimini, Riccione e Ravenna per la Romagna ed all’ospedale di Cona a Ferrara sono già operativi specifici spazi con le medesime funzionalità all’interno delle aree di attesa o di ingresso. in tutte le rimanenti strutture della regione, si sta prevedendo una modalità di installazione rapida al crescere del numero dei casi (provincia di Ferrara e di Bologna e Faenza Lugo Cesena Forlì per la Romagna). In tali strutture sono comunque attive modalità per la separazione dei pazienti all’ingresso).

Altre attività messe in campo dalla Protezione civile regionale

Presso la base dell’aeronautica militare di San Polo di Podenzano (PC), è in corso l’allestimento logistico, da completare in 2-3 giorni, di una struttura che verrà resa disponibile per ospitare le persone del Nord Italia che non possono svolgere il periodo di quarantena presso il proprio domicilio. Gli allestimenti in corso (strutture esterne con funzione di servizi e spogliatoi) si limitano a chi dovrà operare nella gestione di queste strutture. Inoltre, 25.200 mascherine FFP2 fornite dal Dipartimento nazionale sono state consegnate al deposito sanitario della Regione di Reggio Emilia, da cui verranno distribuite secondo i criteri prefissati, ad uso esclusivo di medici, infermieri e personale sanitario.

Donazione mascherine

E c’è anche, oltre al grande senso di responsabilità di cui stanno dando dimostrazione in questi giorni i cittadini emiliano-romagnoli, un gesto di generosità. Arriva da un’azienda di Modena, la Canovi Coperture Srl, che ha deciso di donare alla Regione 500 mascherine ‘ffp3’, cioè quelle con protezione massima.
I dispositivi, disponibili già domani, saranno distribuiti nelle strutture sanitarie in cui si riscontra maggiore necessità e utilizzati dagli operatori sanitari.

Sospensione di tutte attività di scuole e università in Italia fino al 15 marzo

In data 4 marzo il Governo italiano ha deciso di sospendere tutte le attività di scuole e università in tutta Italia fino al 15 marzo. La decisione è stata presa nel corso di una riunione presieduta da Giuseppe Conte a Palazzo Chigi.  E’ quindi confermata la sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani. Sono esclusi i corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale, nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza. Il decreto, in vigore da oggi, parla di sospensione e non di chiusura, rendendo così possibile l’accesso alle scuole per il personale Ata.

Tutte le misure valide per l’Emilia-Romagna fino all’8 marzo

Rispetto alla precedente ordinanza del ministro della Salute d’intesa col presidente della Regione, il decreto contiene conferme e novità, è auto applicativo e non richiederà ulteriori provvedimenti da parte di Regione ed Enti Locali. Nel merito, si conferma la sospensione di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose. In questo senso il decreto replica sostanzialmente i contenuti della precedente ordinanza Speranza-Bonaccini.

L’apertura dei luoghi di culto trova ora una disciplina più specifica rispetto alla settimana che si conclude, essendo prevista ma condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Prevista invece, come novità del decreto rispetto all’ordinanza, l’apertura al pubblico dei musei, delle biblioteche e degli archivi, delle aree e dei parchi archeologici, i complessi monumentali (e cioè i luoghi della cultura ricompresi all’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42). Aperture, però, a condizione che vengano assicurate modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.

È permesso lo svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Le attività commerciali diverse da quelle appena menzionate, possono aprire adottando misure organizzative tali da consentire un accesso con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori. Tali precisazioni e limitazioni non erano previste nella precedente ordinanza e sono state inserite su indicazione del Comitato Tecnico Scientifico.

Sempre in Emilia-Romagna, sono sospesi eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento di tali eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse. Questa misura replica nella sostanza quella già prevista la settimana scorsa, a cui ora se ne aggiunge un’altra: ai tifosi residenti in nella nostra regione, Lombardia e Veneto e delle province di Pesaro-Urbino e Savona è vietata la trasferta, ovvero la partecipazione ad eventi e competizioni sportive che si svolgono nelle restanti regioni e province. È consentito lo svolgimento delle attività nei comprensori sciistici a condizione che il gestore provveda alla limitazione dell’accesso agli impianti di trasporto chiusi assicurando la presenza di un massimo di persone pari ad un terzo della capienza (funicolari, funivie, cabinovie, ecc.). Anche questa previsione è stata inserita dal decreto rispetto al previgente testo. Ancora: vengono sospese le procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari e/o in maniera telematica. Sono esclusi i concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, e di quelli per il personale della Protezione civile. Tali deroghe sono state inserite su richiesta degli Atenei e delle Regioni.

Altre misure. Limitazione dell’accesso dei visitatori alle aree di degenza, da parte delle direzioni sanitarie ospedaliere. Rigorosa limitazione dell’accesso dei visitatori agli ospiti nelle residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti. Vengono sospesi i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale. Inoltre, nello svolgimento di incontri o riunioni vanno privilegiate le modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19.

Le misure igieniche che le persone sono chiamate a rispettare

Lavarsi spesso le mani, a tal proposito si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie, e altri luoghi di aggregazione soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani
Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce
Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malato o si assiste persone malate
I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.

Oltre al NUMERO VERDE REGIONALE 800.033.033, è disponibile il NUMERO TELEFONICO NAZIONALE 1500 al quale fare riferimento per ogni tipo di problema legato al Coronavirus.

Decalogo Coronavirus

Link utili:
www.salute.gov.it
www.regione.emilia-Romagna.it
www.auslromagna.it.