Coronavirus. Sindacato di base USB proclama sciopero di 15 giorni in ER per la salute e il salario

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“L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato lo stato di pandemia globale, tuttavia mentre la situazione nel nostro Paese si fa ogni giorno più grave, il governo Conte si è piegato nuovamente alla Confindustria, che insiste nell’imporre l’apertura di tutti i settori produttivi compresi quelli non essenziali. – dichiara USB – Nel Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’11 marzo si scopre che rimarranno aperte le industrie, le banche, i call center, le TLC, il commercio, le compagnie della logistica e buona parte degli uffici pubblici. Ossia milioni di lavoratori continueranno ad essere costretti ad andare a lavorare mentre c’è un’epidemia in corso. Nella maggioranza dei casi ai lavoratori non vengono forniti gli strumenti minimi di protezione individuale, e sono poche le aziende che sanificano gli ambienti di lavoro. Lo smartworking è inutilizzabile da chi è in produzione, provocatorio è l’invito a chiudere i soli reparti non indispensabili per la produzione, tanto quanto le misure a carico dei lavoratori come l’utilizzo delle ferie.”

USB chiede “il blocco temporaneo di tutte le attività produttive ad eccezione di quelle strettamente collegate alla lotta alla pandemia; l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, con l’integrazione piena del salario; l’adozione, e il controllo degli organi preposti, di tutte le misure necessarie corrispondenti ai livelli di rischio legato alle specifiche situazioni lavorative. Pertanto, la USB Lavoro Privato proclama a far data dal 12 marzo lo sciopero a oltranza per i prossimi 15 giorni di tutto il settore dell’industria in Emilia-Romagna e di tutte le imprese operanti al loro interno (ristorazione, logistica etc.).”

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