Polemiche per la lettera di Tonini (Ausl Romagna) ai dipendenti in cui chiede loro di evitare esternazioni

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Cosa succede se la direzione dell’Ausl Romagna scrive ai propri dipendenti per invitarli alla consegna del silenzio in una fase così delicata? Succede che scoppia la polemica. Esattamente quello di cui ci sarebbe meno bisogno in un momento in cui medici e infermieri sono impegnati a salvare vite umane..

MARCO DI MAIO (ITALIA VIVA): “POLEMICHE INUTILI IN AUSL ROMAGNA. L’AZIENDA RITIRI LA COMUNICAZIONE AI DIPENDENTI”

“La politica dà un pessimo esempio di sé impegnandosi in questo momento ad alimentare polemiche di partito. L’emergenza Coronavirus sta mettendo in difficoltà i sistemi sanitari di ogni regione, governate da qualsiasi colore politico. Se si volessero fare polemiche in Lombardia o in Veneto, ad esempio, ce ne sarebbero gli elementi; ma a cosa servirebbe? A nulla e sarebbe quanto di meno utile e più vergognoso possa fare la politica in un momento come questo. – scrive Marco Di Maio parlamentare di Italia Viva – La direzione generale dell’Ausl ha sbagliato: ritiri la comunicazioni e lasci liberi i suoi dipendenti”. Lo afferma il deputato romagnolo Marco Di Maio a proposito della nota inviata ai dipendenti Ausl da parte della Direzione generale.

“Una comunicazione che è stata vissuta come un pugno nello stomaco più che uno stimolo con un surreale invito al silenzio e al non utilizzo dei social per esprimere i propri pensieri. In un momento in cui ci sarebbe bisogno di vicinanza, motivazione, adesione allo sforzo che il personale sta compiendo, ci si preoccupa di chiedere il silenzio. Davvero inopportuno. Detto questo, però, ora non servono a nulla le polemiche di partito – conclude il parlamentare di Italia Viva -. Senza tante ulteriori discettazioni, la Direzione generale ritiri la comunicazione e lasci gli operatori liberi di lavorare senza la paura di aver usato qualche parola fuori posto o non gradita. Medici, infermieri, operatori sanitari, tecnici e tutto il personale ha già troppe pressioni per le condizioni in cui sta lavorando per sopportare anche questo: i problemi sono altri (il più grosso i dispositivi di sicurezza), preoccupiamoci di quelli. Per il resto, anche per le polemiche, ci sarà tempo”.

UIL: “TONINI HA PERSO LA BUSSOLA”

“Mentre migliaia di infermieri, medici, operatori socio sanitari lottano quotidianamente contro una pandemia e contro una emergenza senza precedenti il Direttore Generale della più grande Azienda Sanitaria della Regione, dall’alto dei suoi palazzi e chiuso nel suo ufficio, trova il tempo per dedicare qualche parola di conforto per i Dipendenti in trincea… e con quali parole rincuora i cuori e il coraggio di migliaia di Sanitari in prima linea? “Mi raccomando” dice “non esternate le vostre sensazioni e il dramma che stiamo (state) vivendo in merito alla emergenza che stiamo affrontando perché le persone potrebbero preoccuparsi!” – così una nota di UIL FPL Emilia-Romagna –  Quasi che all’interno degli ospedali si vivesse una sorta di “normalità” dove tutto va bene e dove non si vedono morire persone ogni giorno… Ci auguriamo che il Direttore quanto prima torni ad essere presente nel nostro spazio tempo nel quale le persone soffrono, lavorano e combattono molto spesso senza nemmeno quei dispositivi di protezione individuale indispensabili per tutelarsi… e il bollettino di guerra a cui stiamo assistendo di centinaia di operatori sanitari contagiati ne è una prova. Al Direttore anche noi vogliamo dedicare un pensiero, un augurio: torni tra noi Direttore! Nel mondo dove le persone soffrono e i sanitari combattono.”

LO GIUDICE (UGL): “INOPPORTUNA LA LETTERA DI TONINI”

“Il direttore generale dell’ Ausl Romagna, Marcello Tonini lo scorso 17 marzo ha inviato una lettera a tutto il personale dipendente, circa quindicimila tra medici, infermieri, paramedici, Oss e amministrativi, distribuiti tra le province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, invitandolo ad “essere molto prudenti, evitare esternazioni troppo dettagliate o tecniche” sui profili Fb personali o attraverso gli altri social, chiedendo dunque di non raccontare le decisioni dell’azienda che non si condividono. – scrive Filippo Lo Giudice di UGL – È un invito, nella sostanza, a non esternare le problematiche vissute ogni giorno in corsia, a non raccontare della carenza di dispositivi di protezione individuale, come hanno già denunciato i sindacati dei medici e degli infermieri.”

“Una sortita che ha avuto già eco in alcuni siti web e giornali nazionali (Dagospia e Libero, ndr) e come sindacato che opera a tutela i lavoratori diciamo che questa lettera è inopportuna e del tutto al di fuori dai limiti di ruolo per un dirigente. La troviamo anche invadente nei confronti dei diritti e degli obblighi dei lavoratori. Un’ invasione di campo nella vita privata degli operatori sanitari e dei professionisti della medicina che non possiamo e non vogliamo tollerare, anzi, li ringraziamo per la dedizione al dovere ed il coraggio che stanno dimostrando in questa battaglia contro il Coronavirus. Ogni lavoratore – conclude Lo Giudice – deve comunicarci eventuali casi di mancato rispetto delle norme anti Covid-19. Perché con la salute dei nostri concittadini non si scherza e la Ugl ha a cuore più di ogni altra cosa il bene dei lavoratori.”

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