Stavale (Ugl Metalmeccanici): bene chiusura grandi aziende. Vigileremo su chi non rispetta i decreti a tutela dei lavoratori

Il Governo Italiano con il Dpcm del 22 marzo ha ordinato ulteriori restrizioni sia per i cittadini che per le aziende: i cittadini devono tassativamente rimanere in casa per evitare il contagio da Covid-19 mentre le aziende, le cui attività non sono strettamente necessarie, devono restare chiuse. Eppure, moltissime aziende, ad oggi, considerata l’ambiguità del suddetto decreto,non sanno se debbano fermarsi o meno. Francesco Stavale, segretario regionale Emilia-Romagna dell’ Ugl Metalmeccanici, esprime soddisfazione per le chiusure di molti siti produttivi di non prima necessità con l’erogazione ai lavoratori della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria del territorio Emiliano Romagnolo.

“Abbiamo chiesto sin dall’inizio dell’emergenza Covid19 la chiusura delle aziende non strategiche della nostra regione. Abbiamo proclamato scioperi e abbiamo sempre sostenuto che i protocolli adottati non potessero garantire del tutto sicurezza agli operai delle aziende. Poi, nei giorni scorsi grandi siti produttivi dell’Emilia-Romagna hanno iniziato a fermarsi: Marcegaglia , Bonfiglioli riduttori , e nella giornata di mercoledì anche Electrolux. Così come molte aziende medie e piccole del nostro territorio. Sono state accolte dunque le nostre richieste”: commenta Stavale.

Da parte sua il segretario nazionale Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, al fine di ridurre al minimo il rischio contagio, chiede al governo di chiarire e mettere in campo tutte le azioni possibili senza perdere ulteriore tempo. Inoltre si invitano tutte le aziende che ad oggi non hanno adempiuto alle disposizioni sanitarie e comportamentali previste dal Dpcm del 14 marzo, a sospendere subito le attività.

“Per l’Ugl la tutela della salute e dei diritti dei lavoratori viene prima di tutto. A livello nazionale , per la categoria dei Metalmeccanici , è confermato lo stato di agitazione, e siamo pronti a proclamare scioperi laddove dovessimo riscontrare anche nelle aziende dell’ Emilia-Romagna la carenza delle misure precauzionali previste dal Dcpm del 14 marzo o la mancata chiusura perché le attività  non risultino nella lista di quelle strettamente necessarie. Con la salute pubblica non si scherza”: conclude il segretario regionale Emilia-Romagna dell’ Ugl Metalmeccanici, Francesco Stavale.