Aumentano i contagi nelle Rsa dell’Emilia-Romagna. Bevilacqua (Ugl): “Garantire sicurezza a lavoratori”

“I numeri sono impietosi. Aumentano i contagi e i lutti innescati dal Coronavirus nelle Rsa dell’Emilia-Romagna. In tutta Italia l’Istituto superiore di sanità ha censito nell’ultima statistica:  3.859 morti in almeno 577 strutture su 2.399 esistenti. E i positivi aumentano, purtroppo, anche nel personale” dichiara Tullia Bevilacqua (Ugl) .

“L’Emilia-Romagna risulta al 3° posto per numero di contagi e lutti nelle strutture per anziani. Su 52 Rsa quelle interessate da casi positivi sono 16 e si sono registrati 352 decessi totali, 363 ospiti ricoverati in ospedale , e altri 150 destinati a regime di quarantena. Tra i 2500 operatori impegnati nelle strutture, i casi positivi sono 95. E i dati ovviamente sono in corso di aggiornamento” sottolineano da Ugl.

“In alcune strutture dell’Emilia-Romagna, sempre secondo lo studio dell’Istituto superiore di sanità, si registra fra il 40% e il 50% del personale , dei dipendenti, colpito e contagiato dal Coronavirus, soprattutto nel bolognese. Come sindacato abbiamo chiesto e lo ribadiamo oggi che al personale in servizio nelle Rsa , nelle strutture ospedaliere e nelle altre strutture socio sanitarie e assistenziali convenzionate si consenta di operare e lavorare nelle massime condizioni di sicurezza per evitare la diffusione del contagio da Covid-19. Le statistiche ci dicono che ad oggi qualcosa non ha funzionato” afferma in una nota Tullia Bevilacqua, segretario regionale dell’Ugl Emilia-Romagna.

Da quando è l’esplosa la pandemia sono aumentati gli accertamenti dei Nas negli istituti e nelle case di riposo per anziani della nostra regione per verificare il corretto e capillare uso dei dispositivi di protezione individuale. E in alcuni casi – anche su segnalazione di parenti e operatori sanitari – si parla  di esposti già pronti da presentare alla magistratura, oppure di procure che si stanno muovendo in maniera autonoma per vederci chiaro sui decessi e sui contagi nelle case di riposo, come alla “Zangheri” di Forlì.

“Le cronache ci riportano casi di infermieri o operatori socio sanitari che lavorando nelle strutture lamentavano ritardi nell’arrivo delle mascherine, dei camici, degli igienizzanti. In attesa che le autorità raccolgano tutte le informazioni necessarie per appurare se tutto si sia svolto secondo le procedure di sicurezza, oppure se qualcosa non abbia funzionato nelle disposizioni per tenere lontano il contagio, riteniamo che fosse già nei compiti della catena di controllo degli istituti accertare che la situazione fosse ogni giorno in massima sicurezza. E’ del tutto implicito che ad emergenza sanitaria finita ci sarà modo di accertare l’esatta responsabilità delle situazioni critiche venutesi a creare” aggiunge il segretario regionale dell’Ugl Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua.

L’ Ugl dell’Emilia-Romagna apprezza lo sforzo della Regione rispetto alla produzione e consegna delle mascherine e dei dispositivi di protezione individuale (due milioni già consegnate ai Comuni, un milione conferito alle associazioni di categoria ed un altro milione in consegna dalla prossima settimana) e auspica alla luce di quanto sta accadendo un’ attenzione particolare anche nella fornitura del materiale al personale sanitario ed agli operatori delle Rsa dell’Emilia-Romagna.