Emergenza Coronavirus. Lia Montalti (PD) avverte: “Nessuna fase 2 se non ripartono servizi”

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Il nostro Paese si sta avvicinando sempre più alla cosiddetta “fase 2” che prevede una ripresa lenta e graduale per imprese e cittadini. Dal 4 maggio 2020 il 53% dei genitori tornerà al lavoro. “La ripartenza va pensata in maniera sistemica, non si può far ripartire il lavoro senza far partire scuola e servizi per l’infanzia e l’adolescenza, oltre che i servizi per le persone disabili e non autosufficienti – afferma la Consigliera regionale Lia Montalti –. Sono infatti convinta che sia necessario ripartire, in sicurezza ma ripartire, anche con tutti quei servizi che sono elemento fondamentale per la comunità”.

Questa mattina si è tenuta la Commissione Sanità in Assemblea Legislativo e ho avanzato diverse proposte alla Vicepresidente Elly Schlein per la ripartenza, nate dal confronto con le associazioni locali, i Comuni e numerosi genitori “Ci sono temi che non possono attendere e bisogna iniziare a mettere in campo, fin da subito, delle risposte per rassicurare le famiglie – sottolinea Montalti –. Da un lato, le scuole e i centri estivi devono ripartire in sicurezza e al più presto. Dobbiamo creare sperimentazioni sui servizi per l’infanzia coinvolgendo il territorio, i comuni, il terzo settore e tutte le professionalità. Dobbiamo costruire il ritorno alla  normalità per i nostri bambini e i nostri ragazzi, pensando a proposte che riguardino la dimensione educativa, sociale e psicologica”.

“Voglio farmi portavoce anche delle preoccupazioni che hanno tante donne – prosegue Montalti -. Non possiamo tornare indietro. Siamo la regione con la più alta occupazione femminile. Ma ora il rischio è che, senza prevedere sin da subito concrete politiche di conciliazione, senza riattivare i servizi pubblici dedicati, siano proprio le donne a pagare”.

“Abbiamo bisogno anche di un piano straordinario a sostegno delle persone non autosufficienti – aggiunge Montalti – Al momento si è lavorato con i comuni cercando di ri-coprogettare i servizi e mettendo in campo risposte, soprattutto a distanza. Ora è tempo di lavorare ad una nuova programmazione dei servizi, cercando di rimettere in moto quelli che garantiscono forme di autonomia e spazi educativi e lavorativi per le persone disabili, così come tutti i servizi di sostegno alle famiglie”.

“Dobbiamo avere la capacità di riprogrammare le politiche regionali in maniera innovativa e lungimirante, chiedendo al Governo lo stesso impegno  – conclude – e sempre con l’obiettivo di non lasciare nessuno da solo”.

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