La Caritas diocesana Forlì-Bertinoro e l’emergenza Coronavirus: pacchi vivere a 1220

La mensa Buon Pastore ha visto un aumento del 19%: da 2514 pasti erogati nel mese di marzo a 3003 nel mese di aprile

La Caritas Diocesana di Forlì e Bertinoro ha presentato il Rapporto Povertà e risorse 2019, con i dati del report annuale come sintesi delle tante attività svolte nel 2019 e delle tante persone incontrate presso le opere e i centri parrocchiali. Quest’anno il Report è stato accompagnato da un resoconto sulle attività svolte nei mesi di marzo e aprile 2020, durante la pandemia da Coronavirus.

COVID – 19 FLASH REPORT

“L’emergenza sanitaria COVID-19 ha messo gli operatori Caritas davanti a una duplice sfida: da un lato risultava necessario continuare a svolgere un servizio di carità a favore delle persone in difficoltà, dall’altro avevamo il dovere di rispettare le disposizioni governative per tutelare la salute di utenti, operatori e volontari che ogni giorno accedono alle diverse strutture” – spiegano dal Centro Caritas di via del Mille a Forlì – . Si è deciso, dunque, nell’immediato della prima fase dell’emergenza, definita tra la fine di febbraio e il decreto governativo 8 Marzo 2020, di trasformare la modalità dei servizi d’accoglienza passando da un modello inclusivo nel territorio ad un modello settoriale per ambito d’accoglienza che custodisca le persone, riducendo la mobilità, per rispondere all’appello del “restare a casa”. Per limitare al minimo il rischio di contagi si è deciso di chiudere le accoglienze ai nuovi ingressi e di rinnovare, fino a nuove disposizioni, quelle già avviate.

Accoglienza residenziale

La prima accoglienza Caritas, predisposta presso la struttura di Santa Maria del Fiore e composta da 35 posti fissi + 13 posti aggiuntivi destinati al piano freddo del Comune da novembre a fine aprile, è un servizio nato per le persone senza fissa dimora. Per questo servizio lo sforzo è stato ed è tuttora molto complesso, in quanto la riorganizzazione ha trasformato l’accoglienza da notturna in vera e propria accoglienza residenziale. Ciò ha consentito alle persone accolte di avere una “casa” in cui ripararsi e poter rispettare le disposizioni governative. Da due mesi, dunque, la prima accoglienza di Santa Maria del Fiore ospita, con un servizio di colazione, pranzo e cena, ben 42 persone.
Per quanto riguarda la seconda accoglienza Caritas, sono attualmente accolti presso la sede del Buon Pastore 20 uomini già inseriti nel territorio attraverso il lavoro. A questi si aggiunge una famiglia di 5 persone composta da 2 adulti e 3 figli minori, per un totale di 25 persone.

In questo caso è stato più semplice adeguarsi alla situazione essendo già dentro un percorso di residenzialità. La stessa cosa vale per l’accoglienza donne che al momento ospita 3 donne su un totale di 9 posti disponibili.

Per le accoglienze diffuse sul territorio, negli appartamenti e nelle case gestite dalla Caritas, è stato mantenuto attivo il ponte telefonico con i tutor, la distribuzione dei pacchi viveri e il sostegno relazionale con l’operatore di riferimento. Le persone attualmente in accoglienza diffusa sono 34.

In tutte le accoglienze, grazie all’associazione dei medici e infermieri “Salute e Solidarietà” è stato applicato il protocollo sanitario per la pandemia, con il controllo sistematico e la registrazione dati della febbre e dello stato di salute delle persone. E’ stata predisposta, inoltre, una piccola accoglienza di tre posti per un’eventuale quarantena e definito con il Comune, la Protezione Civile e la Dirigenza Sanitaria le modalità di azione in caso di contagio. Sono stati, infine, distribuiti a tutti gli ospiti i dispositivi di sicurezza e avviato un programma quotidiano di pulizie delle strutture.

Numero d’emergenza

A seguito della chiusura dei centri d’ascolto e dell’Emporio della Solidarietà è stato attivato un numero di emergenza al fine di raccogliere tutte le richieste di chi necessitava di un aiuto di tipo alimentare. Il numero di emergenza, attivo 5 giorni su 7, ha permesso alle persone di ricevere anche un servizio di ascolto in un periodo così complicato come quello che stiamo vivendo. Le richieste di pacchi viveri raccolte dall’operatrice dedicata a questo servizio sono state tutte prese in carico grazie all’intenso lavoro di coordinamento svolto dai volontari dell’Emporio della Solidarietà, dal centro d’ascolto Buon Pastore e dalle Caritas parrocchiali.

Le famiglie che a partire dal 20 marzo hanno ricevuto un pacco viveri a domicilio sono state 1220: 400 sono state raggiunte dall’Emporio della Solidarietà, 820 dalle Caritas parrocchiali.
Sia l’Emporio della Solidarietà, attraverso il centralino telefonico, sia le Caritas parrocchiali hanno visto il ritorno di molte famiglie che non accedevano da tempo ai servizi Caritas e che a causa della chiusura delle attività lavorative rischiano di ritornare in una condizione di grave difficoltà economica. A queste si aggiungono persone che prima di questa emergenza sanitaria non avevano mai avuto accesso ad alcun servizio.

Alcune Caritas parrocchiali hanno registrato un aumento delle richieste gestite grazie alla stretta collaborazione con i Comuni e con le tante associazioni dei territori. Due centri hanno registrato aumenti significativi: il centro d’ascolto di San Pietro in Vincoli è passato da 29 famiglie assistite a 60. Il centro d’ascolto di Meldola prima della chiusura assisteva 70 famiglie, solo nel mese di aprile il numero è cresciuto a 120. La sensazione di molti volontari è che si registreranno ulteriori aumenti.

MENSA BUON PASTORE E MENSA SAN FRANCESCO

La chiusura dei servizi ha interessato anche la mensa Buon Pastore e la mensa San Francesco. Dal 9 marzo infatti la distribuzione dei pasti avviene attraverso la consegna di sacchetti viveri direttamente alla porta della mensa evitando così affollamenti e contatti ravvicinati tra le persone.

Sono state prorogate a giugno tutte le scadenze delle tessere pasto e sono stati accolti tutti i nuovi arrivi senza istruttorie conoscitive. Per tutelare la salute delle persone maggiormente a rischio è stato chiesto ai volontari over 65 di non accedere alle cucine delle mense fino a nuove disposizioni e grazie alla risposta e alla generosità di tantissimi giovani nuovi volontari siamo riusciti a garantire il servizio di distribuzione pasti 7 giorni su 7.
Il numero degli accessi alla mensa Buon Pastore ha visto nell’ultimo mese un aumento del 19%, passando da 2514 pasti erogati nel mese di marzo a 3003 nel mese di aprile.

Anche la Mensa San Francesco ha mantenuto il suo servizio per le colazioni e pranzi, in particolare per gli ospiti presenti nelle accoglienze della Caritas.