Raffaele Acri (Forza Italia) su Decreto Scuola

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Ho letto il parere del Deputato Marco Di Maio in merito al Decreto scuola approvato di recente dalla Camera che il parlamentare enfatizza come la panacea delle problematiche relative all’adeguamento in tempi rapidi dell’edilizia scolastica.

Fa riflettere intanto la misura delle potenzialità ipotizzate in capo ai comuni i quali a secondo della convenienza assumono capacità assolute ed in altre posizioni di mera acquiescenza. Mi riferisco alle valutazioni legate alle concessioni della fase due che vedevano la Regione accentrare le responsabilità delle aperture o limitazioni di settori commerciali che spesso ponevano in difficoltà l’organizzazione dei Comuni. laddove sarebbe stato saggio ed opportuno lasciare ai Sindaci le valutazioni di merito, quali conoscitori delle potenzialità di controllo e morfologia del territorio.

Il Decreto scuola a detta del Nostro ritiene che i Sindaci, (non si comprende bene in quale parte e con quale concessione ed interazione normativa con le Province, le quali sono proprio affidatarie di due principali prerogative insieme alla cura delle strade), abbiano le capacità tecniche e di personale adeguate a affrontare una ristrutturazione in tempi così brevi, valutando le restrizioni del periodo estivo.

Tra l’altro parlando del Governo centrale, del quale il partito dell’Onorevole Di Maio e sicura scialuppa di salvataggio, non mi sembra sia riuscito ancora a risolvere con un Commissario ed uno stuolo di tecnici ed esperti, il problema della produzione delle mascherine autorizzate dallo Stato a distanza di 6 mesi, però immagina che i Comuni possano essere in grado di gestire un numero rilevante di cantieri, da avviare con bandi, valutazioni tecniche ed incombenze burocratiche nel breve volgere di due mesi, contando che verosimilmente ci si augura che le scuole possano riaprire a settembre.

La realizzazione del ponte di Genova preso come modello ricopre sicuramente la veste di eccezionalità e di esempio virtuoso da imitare, ma va evidenziato che si è trattato di un unico cantiere che ancorchè enorme, era ex novo e vedeva impegnata la sinergia del Comune e della Regione con le corrispondenti capacità organizzative e gestionali, mentre nel caso delle scuole siamo in presenza di un numero importante di cantieri che affrontano spesso delle strutture datate, alle quali dovrebbero essere applicate delle strutture modulari che ne modificano gli spazi di vivibilità e che devono interfacciarsi con le norme della sicurezza degli studenti e dei lavoratori.

Ci auguriamo che studenti e docenti non debbano affrontare le stesse difficoltà dei medici e paramedici con la penuria delle introvabili mascherine.

Raffaele Acri– Forza Italia

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