Bracconiere 54enne di Casola Valsenio denunciato dalla Polizia: trasportava illegalmente nove segugi maremmani

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La Polizia di Stato e la Polizia Provinciale di Ravenna hanno denunciato in stato di libertà G.B., 54enne forlivese dimorante a Casola Valsenio, per i reati di maltrattamenti di animali e violazione alla legge sulle armi.

Da diverso tempo, sia la Questura di Ravenna che la Polizia Provinciale di Ravenna, avevano avuto segnalazioni circa i movimenti sospetti di un uomo che deteneva numerosi cani da caccia di razza Segugio Maremmano; in particolare si era appreso che l’uomo era stato visto, più volte, in zone boschive con al seguito numerosi cani da caccia.

Gli approfondimenti preliminari sulla persona segnalata hanno evidenziato che alcuni anni fa la Questura di Ravenna aveva notificato all’uomo il rigetto del rinnovo della licenza di porto di fucile per uso caccia, pertanto i comportamenti segnalati facevano ragionevolmente ipotizzare che il soggetto potesse essersi reso responsabile di comportamenti in violazione alla normativa sulla caccia e sul porto di armi.

La Questura di Ravenna e la Polizia Provinciale di Ravenna, con la collaborazione dei Carabinieri di Faenza e di Casola Valsenio (RA), hanno pertanto organizzato mirati servizi di osservazione nei confronti della persona segnalata, che, nella serata dell’1 luglio in località Casola Valsenio lungo la provinciale n. 70 “Prugno”, è stato sottoposto a controllo su un’auto dove erano caricati numerosi cani da caccia.

All’atto del controllo si è accertato che G.B. trasportava nove esemplari di cani Segugio Maremmano, di diversa età e taglia; gli animali erano stipati all’interno di due vani realizzati nella parte posteriore del mezzo, di cui uno era addirittura ricavato da un sottofondo del piano delle bombole a gas metano.

I due vani apparivano inequivocabilmente predisposti per occultare, a un sommario controllo dell’auto, il trasporto degli animali. I vani predisposti costringevano gli animali a comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche fisiche, tanto che i predetti non riuscivano a stare in piedi a muoversi e risultavano essere accalcati l’uno agli altri. Tutti i cani erano dotati di collari elettronici, e otto presentavano la coda mozzata.

Presso il domicilio di G.B., è stata rinvenuta un’arma da caccia, che appariva alterata per agevolarne il trasporto e l’occultamento per poi essere utilizzata per il bracconaggio. L’arma è stata sottoposta a sequestro. G.B. è stato quindi denunciato in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Ravenna, per i reati di maltrattamenti di animali e violazione alla legge sulle armi in relazione all’alterazione dell’arma.

Sono ora in corso i necessari approfondimenti sugli animali da parte del personale medico veterinario del Dipartimento della Sanità Pubblica dell’A.U.S.L. della Romagna.

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