Forlì. Lega in soccorso di Esselunga? Le reazioni

Non si placano le polemiche sollevate ieri, 1 luglio, da un articolo apparso su Il Fatto Quotidiano dove viene riportata una conversazione in merito all’ultima modifica urbanistica voluta dalla giunta del sindaco Zattini, che secondo il quotidiano nazionale sarebbe stata decisa per indebolire Conad e favorire Esselunga.

Le reazioni

Il gruppo consiliare “Forli e Co.: Articolo sul “Fatto Quotidiano”. Il Vice-Sindaco faccia chiarezza!.

“E’ apparso su “Il Fatto Quotidiano” un articolo che riporterebbe i contenuti della registrazione di una riunione del gruppo Lega di Forli condotta dal Vice-Sindaco Mezzacapo.
Secondo l’articolista, dalle registrazioni risulterebbe che il Vice-Sindaco abbia dichiarato che lo scopo della variante per il nuovo grande supermercato di Coriano, sia favorire la catena commerciale Esselunga, ritenuta “ideologicamente” affine alla maggioranza, a discapito di altri gruppi concorrenti della grande distribuzione.
Qualora quanto è riportato dall’articolo corrispondesse a verità, saremmo di fronte ad un fatto molto grave.
Una scelta di politica urbanistica fondamentale per determinare lo sviluppo commerciale e occupazionale della nostra città sarebbe portata avanti non sulla base di valutazioni rispetto agli interessi della collettività forlivese, ma facendo scendere in campo il Comune al fianco di un attore privato della Grande distribuzione in lotta contro altri concorrenti di mercato, ed in particolari contro i principali player già presenti sul nostro territorio.
In un contesto di mercato già saturo, invece di affidare la scelta di nuove autorizzazioni ad attente valutazioni rispetto alla sostenibilità economica, occupazionale e sociale, sembrerebbe che i criteri di valutazione siano dunque di natura puramente ideologica.

Chiediamo quindi al Vice-Sindaco Mezzacapo di intervenire con la massima urgenza per fare chiarezza sulla vicenda.
Chiediamo inoltre al Sindaco di Forli di rendere noto se sia o meno al corrente dei fatti riportati dall’articolo.

Europa Verde Forlì-Cesena: Esselunga. Vicesindaco chiarisca le vere motivazioni dietro alla variante

Il Vicesindaco Mezzacapo, così prolifico nei suoi attacchi nei confronti dei Verdi che lo criticavano per la valanga di varianti urbanistiche, dovrebbe sentire il dovere politico di chiarire alla cittadinanza quale siano le vere motivazioni.
La registrazione riportata dal Fatto Quotidiano non ci meraviglia affatto, ma certifica una concezione dell’urbanistica di questa maggioranza che abbiamo ripetutamente messo in evidenza.

Quello che ci stupisce è che questo non fosse chiaro a tutti i consiglieri di opposizione, che in alcuni casi hanno valutato in maniera benevola gli atti della maggioranza, tanto da votare a favore o ad astenersi.
Lo squarcio del Fatto sull’incontro di maggioranza non dimostra solo le crepe della coalizione, tenute nascoste nelle segrete stanze della destra forlivese.
Emerge anche uno scenario inquietante di concorrenza tra privati giocata sulle vicinanze politiche.
Per questo, lo ripetiamo ancora una volta, i verdi sono stati coerenti e fermi su tutti gli interventi messi in atto sul territorio, senza fare distinzioni.
E non a caso contro l’ulteriore dilagare del cemento abbiamo proposto una moratoria per i nuovi insediamenti di centri commerciali e supermercati la cui proliferazione  uccide definitivamente il centro storico e il piccolo commercio.
Siamo stati praticamente i soli a muovere critiche ferme e circostanziate nei confronti di un modo di gestire il territorio che cozza contro gli interessi della città e ciò ha provocato l’irosa risposta del vicesindaco e di taluni componenti la maggioranza, come nel caso della progettata variante per il centro storico, frutto di incompetenza unita alla volontà di soddisfare richieste clientelari di chi non sa misurarsi con l’antico tessuto storico della città.
La soluzione non sta né nelle varianti “a la carte” né nel raddoppio di tutte le superfici cementificate: non è questo un modello di sviluppo sostenibile per il territorio, dal punto di vista ambientale ed economico.

ArticoloUnoForlì: Gli interessi della città sono l’unica priorità

C’è polemica sugli estratti di una presunta registrazione pubblicati  sul Fatto Quotidiano, in cui la spontaneità dell’opposizione sollevatasi contro il nuovo centro commerciale – e facilmente verificabile parlando con gli esercenti del centro storico – verrebbe invece accusata dal vicesindaco forlivese di rappresentare una manovra strumentalmente tesa a difendere interessi economici della GDO ritenuti più vicini al centrosinistra rispetto al nuovo player che sarebbe interessato ad entrare.
Noi di Art1 preferiamo riportare l’attenzione del dibattito sui punti più rilevanti per altri interessi, quelli della nostra città.  Il cambio di destinazione d’uso di quell’area fu a nostro avviso un errore, fino a quel momento il sito era destinato a piantumazione nella logica di ampliamento di aree verdi come bilanciamento ecologico di una zona sede di numerose attività produttive e tale riteniamo sarebbe dovuto restare. La prima variante però destinava l’area a medie superfici commerciali e non ad una ulteriore cattedrale nel deserto come quella ora prevista.
L’attuale giunta ha infatti deciso di implementare notevolmente la variante dell’amministrazione precedente, nonostante la possibilità di sanarla in linea con le roboanti affermazioni di cambio di passo della campagna elettorale. Il centrodestra forlivese ha così pianificato una ulteriore variazione che non porta alcuna entrata di urbanizzazione ma aumenta la superficie destinata a fini commerciali del 70% facendola rientrare tra le grandi superfici commerciali ed ha avviato trattative con una rete di supermercati che la procura di Milano ipotizza vicina alla Lega.
L’amministrazione afferma che questa scelta porterà svariate centinaia di nuovi posti di lavoro nel settore commerciale -previsione smisurata che supera persino il numero degli occupati dell’attuale Iper di via Punta di Ferro- omettendo però che, in assenza di nuovo indotto nei consumi, ogni presunzione di aumento occupazionale in realtà costituisce un semplice spostamento del medesimo. Aumentare l’offerta in un momento di contrazione della domanda trasferisce i consumi e i relativi posti di lavoro senza crearne di nuovi ed incide soprattutto sui soggetti economici più vulnerabili, i piccoli esercenti già in sofferenza.
Senza un progetto fondato su una visione complessiva dei bisogni della rete della struttura economica, infrastrutturale e produttiva della nostra città l’esito è quindi che per ogni posto di lavoro creato un altro venga distrutto, in una paradossale reinterpretazione economica del primo principio della termodinamica. Non è casuale infatti che proprio dalle associazioni di categoria e dai quartieri vengano le maggiori resistenze al progetto del nuovo centro commerciale, ci auguriamo che la giunta forlivese non intenda accusare anch’essi di essere legati agli interessi di soggetti delle GDO presenti sul territorio.