Altre due visite guidate per la rassegna “Sulle tracce di Dante a Forlì”

Foto Cine Club Forlì, Associazione culturale Direzione 21, Società Dante Alighieri – Comitato dei territori di Forlì-Cesena, Galleria Angolo Mazzini presentano una mostra fotografica e un nutrito programma eventi in avvio alle celebrazioni del settecentesimo anno dalla morte del Sommo Poeta. Dopo la visita guidata di lunedì 21 settembre dedicata alla “Forlì di Pellegrino Laziosi” la settimana prevede altre due camminate alla scoperta della “Forlì degli Ordelaffi” e della “Forlì di Dante Alighieri” in collaborazione con ConfGuide Forlì Cesena.

La Forlì degli Ordelaffi

Mercoledì 23 settembre 2020, con partenza alle ore 20.00 e alle ore 21.30, visite guidate alla scoperta di Forlì ai tempi degli Ordelaffi, in collaborazione con ConfGuide. Ritrovo presso la Galleria Angolo Mazzini, corso Mazzini angolo via Pedriali, Forlì. Condurrà le visite Sabrina Reali.
Durante le visite guidate, in via delle Torri, verrà raccontato di come si presentava la strada in quanto costellata, all’epoca, di torri familiari; della presenza del Ponte dei Cavalieri, il manufatto, di epoca tardo-romana, che scavalcava il ramo canalizzato del fiume introducendo alla piazza e di come appariva, nell’attuale piazza Cavour, la chiesa e il convento di San Francesco Grande, il complesso distrutto alla fine del ‘700, che ospitava i Francescani Minori, cari a Dante.
Di fronte a Palazzo Albicini sarà messo in evidenza che l’edificio inglobò sul finire del ‘400 le case che componevano l’insula, il quartiere, degli Ordelaffi; Dante vi fu ospite di Scarpetta, primo signore di Forlì e in seguito una seconda volta alla corte di Cecco I (le branche verdi della Commedia).
Ritornati in piazza sarà ricordato il punto in cui si elevava il Ponte del Pane (romano) circondato da botteghe; all’epoca di Dante il Canale di Ravaldino scorreva per tutto quel lato della piazza e fiancheggiava uno dei mercati più importanti della regione; sulla piazza ebbe luogo la battaglia del “sanguinoso mucchio” (Inferno, XXVII). Infine sarà evidenziato il ruolo che aveva la chiesa di San Mercuriale, complesso risalente almeno al 1178, con visita al suo interno; Dante ammirò certamente il campanile (ai cui piedi, verso il chiostro, era dipinto un affresco trecentesco) e l’altorilievo della lunetta.

La Forlì di Dante Alighieri

Venerdì 25 settembre 2020, con partenza alle ore 20.00 e alle ore 21.30, visite guidate alla scoperta di Forlì ai tempi di Dante, in collaborazione con ConfGuide.
Ritrovo presso la Galleria Angolo Mazzini, corso Mazzini angolo via Pedriali, Forlì.
Condurrà le visite Daniela Caponera.
Dante Alighieri è considerato il padre della lingua Italiana e la “Divina Commedia” è universalmente ritenuta la più grande opera letteraria scritta da un italiano, nonché uno tra i maggiori capolavori della letteratura mondiale. Con due sentenze successive, 27 gennaio e 10 marzo 1302, il poeta fiorentino venne condannato al rogo e alla distruzione delle sue proprietà. Da quel momento in poi non poté più rivedere la sua città natale. Dante fuggiasco trovò rifugio in un primo momento a San Benedetto in Alpe, poi a Forlì. Il sommo poeta inserisce nella sua opera numerose citazioni di Forlì e del suo territorio.
Dal punto di ritrovo si raggiungerà la Chiesa della della Santissima Trinità, la più antica pieve cristiana forlivese che conserva un affresco trecentesco, e dopo averla visitata verrà raccontato e visto cos’è rimasto nei dintorni dell’epoca di Dante, come la via Curte, che ha la stessa conformazione di allora, essendo l’antica strada vicinale degli Orti longobardi, e il ponte dei Morattini, uno dei manufatti sorti nell’Alto medioevo sul ramo cittadino del fiume Montone per attraversarlo. Verrà accennato all’evoluzione della zona con la costruzione nel XV secolo del Monastero della Ripa sull’area denominata anticamente Contrata florentina, su cui sorgeva la Torre fiorentina che era un punto di riferimento per la comunità dei fuoriusciti ghibellini toscani.