Forlì. Fridays For Future è tornato a scioperare in oltre 100 città italiane

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“Il ministro dell’ambiente Sergio Costa ci ha chiesto qualche giorno fa di “passare dalle proteste alle proposte”, e questo è il nostro messaggio per lui: le proposte le avevamo già fatte a maggio insieme a 50 esperti nel settore, e le abbiamo raccolte nella campagna “Ritorno al Futuro”, consultabile online, che gli avevamo anche consegnato in occasione degli Stati Generali! Ora deve essere la politica a passare dalle parole ai fatti. Vogliamo la transizione ecologica e vogliamo che sia avviata ora!” riporta la nota di Fridays for Future Forlì.

“Gli ingenti fondi che arriveranno con il Recovery Fund sono un’occasione imperdibile – prosegue la nota -. In futuro non avremo più questa grossissima opportunità. Dobbiamo assolutamente essere in grado di coglierla subito e di investire i nostri fondi in maniera responsabile e lungimirante, abbandonando il business as usual e dando la priorità al contrasto alla crisi climatica, nonché al futuro dei giovani. È ormai chiaro che il futuro è rinnovabile, non fossile. Con la transizione ecologica, produrremo 3 volte tanto i posti di lavoro attuali ed eviteremo il collasso climatico. Non possiamo passare alla storia come la generazione che, potendo farlo, non ha avuto il coraggio e la lungimiranza di agire, condannando i proprio figli ad un futuro nel caos. Come la scienza afferma, mancano solo 7 anni e 82 giorni prima di raggiungere il punto di non ritorno ed esaurire il budget di CO2 che ci assicura le maggiori chance di contenere il surriscaldamento globale entro +1.5°C. I governi mondiali, e anche il governo italiano, sottoscrivendo gli Accordi di Parigi nel 2015, si erano impegnati a rispettare questa soglia e garantire così un futuro vivibile ai loro figli. Ma non stanno minimamente rispettando gli impegni presi”.

“A livello regionale, ci siamo uniti con molte città della regione per chiedere a Bonaccini – aggiunge Fridays For Future Forlì– e alla giunta di bloccare all’istante il progetto di Eni del nuovo impianto di stoccaggio CO2 a Ravenna, poiché non si tratta di altro se non di greenwashing: l’azienda più inquinante d’Italia e trentesima più inquinante al mondo continuerà infatti ad investire sul fossile per i prossimi 20 anni, e dalla CO2 prodotta ricaverà idrogeno blu, spacciando questo piano per “green”. Una tattica meschina che ci impedirebbe di affrontare la crisi climatica e di mettere in atto la transizione ecologica, sottraendo per altro grosse quantità dei fondi provenienti dal Recovery Fund ed impedendo di utilizzare questo denaro a favore di investimenti veramente green”.

“Ieri abbiamo scioperato anche per questo, inscenando in tutte le città della regione un “die-in” di massa: a Forlì i giovanissimi manifestanti, stesi a terra come morti, hanno mostrato ai passanti per piazzale della Vittoria che non agire e rimanere vincolati ai combustibili fossili significa ipotecare il nostro futuro. Chiediamo giustizia climatica ed il diritto ad un futuro su questo pianeta: non ce n’è un altro su cui andare!” termina la nota.

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