L’appello accorato del Maestro Muti al premier Conte: “chiudere le sale da concerto e i teatri è decisione grave”

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Il Maestro Riccardo Muti, sulle pagine del Corriere della Sera, lancia un appello accorato al Premier Giuseppe Conte, in merito alla decisione di sospendere gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e spazi all’aperto, con il DPCM del 24 ottobre 2020.

Egregio presidente Conte,
pur comprendendo la sua difficile responsabilità in questo lungo e tragico periodo per il nostro Paese, con la necessità improrogabile di salvaguardare la salute, bene supremo, dei nostri concittadini, sento il bisogno di rivolgerLe un appello accorato.
Chiudere le sale da concerto e i teatri è decisione grave. L’impoverimento della mente e dello spirito è pericoloso e nuoce anche alla salute del corpo. Definire, come ho ascoltato da alcuni rappresentanti del governo, come «superflua» l’attività teatrale e musicale è espressione di ignoranza, incultura e mancanza di sensibilità.
Tale decisione non tiene in considerazione i sacrifici, le sofferenze e le responsabilità di fronte alla società civile di migliaia di Artisti e Lavoratori di tutti i vari settori dello spettacolo, che certamente oggi si sentono offesi nella loro dignità professionale e pieni di apprensione per il futuro della loro vita.
Le chiedo, sicuro di interpretare il pensiero non solo degli Artisti ma anche di gran parte del pubblico, di ridare vita alle attività teatrali e musicali per quel bisogno di cibo spirituale senza il quale la società si abbrutisce.
I teatri sono governati da persone consapevoli delle norme anti Covid e le misure di sicurezza indicate e raccomandate sono state sempre rispettate.
Spero che lei possa accogliere questo appello, mentre, fiducioso, la saluto con viva cordialità.

Anche i Musicisti dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini hanno voluto esprimere “grande preoccupazione per le sorti di un settore che già era stato messo a dura prova durante lo scorso lockdown” attraverso una lettera aperta rivolta al presidente Conte e al Consiglio dei Ministri con il benestare del Maestro Riccardo Muti”.

“Siamo sicuri che l’intero mondo dello spettacolo dal vivo ha appreso con grande amarezza e frustrazione questa novità, specialmente considerati il grande sforzo e spirito di adattamento che tutti noi lavoratori dello spettacolo abbiamo messo in campo per rispettare al meglio le norme igienico-sanitarie” scrivono dall’Orchestra giovanile.

“I dati epidemiologici erano dalla nostra parte – prosegue la lettera -. Come dimostrato da un’indagine elaborata dall’AGIS, su 347.262 spettatori in 2.782 spettacoli monitorati tra lirica, prosa, danza e concerti, con una media di 130 presenze per ciascun evento nel periodo 15 giugno 2020 ad inizio ottobre, si è registrato 1 solo caso di contagio da COVID-19. L’intero settore dello spettacolo si è dimostrato rispettoso e attento, grazie soprattutto alla professionalità di tutti i lavoratori e al senso civico degli spettatori. Abbiamo dimostrato che i teatri sono luoghi sicuri e per questo vogliamo ribadire il nostro desiderio di continuare a fornire un servizio estremamente importante e fondamentale per una società civile, democratica e virtuosa”.

“Siamo sicuri che vorrete comprendere la nostra preoccupazione e prevedere delle misure che possano restituirci la possibilità di mettere in pratica il nostro amato lavoro” concludono i componenti della Orchestra Giovanile Luigi Cherubini.

Tanti professionisti della cultura italiana, in queste ore, stanno lanciato un grido di allarme, attraverso appelli e petizioni sottoscritte da illustri intellettuali e personaggi del mondo della cultura italiana. Su change.org Petizione Non chiudiamo Cinema e Teatri  .

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