Conte alla Camera annuncia nuova stretta. No lockdown totale, sì misure differenziate. DaD alle superiori. Centri commerciali chiusi nel weekend

Limiti alla circolazione delle persone di sera (forse dopo le 21, anche se non è stato specificato). Limiti alla mobilità fra Regioni a rischio

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Centri commerciali chiusi nei giorni festivi e prefestivi, ma la misura non vale per i negozi di alimentari, per farmacie e parafarmacie, per le edicole e per i tabacchi. Didattica a distanza al 100% alle scuole superiori. Chiusura di musei e mostre. I mezzi pubblici potranno essere pieni solo al 50% e ci saranno limiti alla circolazione delle persone di sera (forse dopo le 21, anche se non è stato specificato). Limiti alla mobilità fra Regioni a rischio. Sono queste le principali misure di carattere nazionale contenute nel nuovo Dpcm che il governo varerà nelle prossime ore, forse già domani e che il premier Giuseppe Conte ha illustrato alla Camera e al Senato oggi 2 novembre. Sulla limitazione allo spostamento delle persone, ovvero il coprifuoco nazionale, il Presidente del Consiglio non ha specificato l’orario, parlando genericamente di “tarda serata”, ma l’ipotesi delle ore 21 è quella più accreditata.

Il decreto del Governo conterrà dunque sia queste sia altre misure valide per tutto il territorio italiano sia norme più restrittive differenziate però per Regioni, suddivise per tre diverse fascie di rischio. “Nel prossimo Dpcm – ha spiegato Conte – indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio e misure via via più restrittive. L’inserimento di una Regione in una fascia di rischio avverrà con un’ordinanza del Ministro della Salute sulla base di 21 indicatori scientifici già messi a punto dal CTS nazionale e dalle stesse Regioni”.

Nel suo intervento in Parlamento Conte ha affrontato il tema della pandemia globale. “La curva corre in ogni Continente. – ha detto – L’Ue all’interno di un quadro globale è una delle aree più colpite dall’urto della seconda ondata. Nelle ultime settimane l’incremento di casi Covid è stato di 150 contagi per ogni 100 mila abitanti e anche nel nostro Paese la situazione è in peggioramento, la recrudescenza ha condotto ad una moltiplicazione significativa dei contagi “. “Il quadro epidemiologico è in via di transizione verso lo scenario 4 con particolare riferimento ad alcune regioni” ha aggiunto “perciò, alla luce dell’ultimo report di venerdì e della situazione particolarmente critica in alcune Regioni siamo costretti a intervenire in un’ottica di prudenza per mitigare il contagio con una strategia che va modulata sulle differenti criticità”.

Questi scenari dovranno tener conto – ha spiegato tra l’altro il premier – dell’indice di replicabilità del virus, dei focolai in atto nelle varie Regioni, della situazione dell’occupazione dei posti letto negli ospedali e nelle terapie intensive. Ci sono specifiche criticità in Regioni e province autonome. L’RT nazionale è a 1,7 ma in alcune regioni ovviamente il dato è superiore. Esiste un’altra probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche nelle aree delle terapie intensive e delle aree mediche già nel prossimo mese, ha detto Conte.

“Faremo tutti gli sforzi finanziari che servono per costituire elementi di stabilità e certezza per il mondo del lavoro”, per questo il governo ha varato il DL Ristori e ha esteso il blocco dei licenziamenti fino a fine marzo”. Così il premier Conte alla Camera parlando di celerità nei ristori alle attività colpite. “Siamo consapevoli della frustrazione e del senso di smarrimento e anche della rabbia che si sta manifestando in questi giorni. E siamo anche coscienti delle ripercussioni sull’attività economica, la produzione ma non ci può essere dilemma fra difesa della salute e tutela dell’economia: più piegheremo i contagi più allenteremo le restrizioni.”

“Questa è la terza crisi che stiamo vivendo e stavolta si può imprimere una svolta, l’Europa l’ha colta con il programma Next Generation Eu. Serve un nuovo patto tra pubblico e privato, il pubblico non deve ostacolare il mercato ma indirizzarlo e il nostro piano offrirà un nuova prospettiva nel solco degli obiettivi Ue. Non possiamo permetterci di distogliere lo sguardo dal futuro, sappiamo con certezza che le trasformazioni in atto lo cambieranno, noi dobbiamo accompagnare la transizione, nessuno può sentirsi esonerato, rivolgo ancora un invito alle forze e alle energie del Paese, restiamo unti in questo drammatico momento in nome dell’unità e dei valori che sono alla base della nostra Costituzione.”

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