Coronavirus a Forlì: 86 casi di cui 58 sintomatici. In Regione 265 nuove guarigioni e 53 decessi

LA SITUAZIONE REGIONALE, OGGI 18 NOVEMBRE

In Emilia-Romagna si sono registrati oggi 2.371 nuovi casi di positività, con oltre 20.700 tamponi con una media di 11,4 tamponi positivi ogni 100, un rapporto in crescita rispetto a ieri (i casi positivi ieri erano 2.219 ieri, con 22.300 tamponi e con un rapporto di 9,9 tamponi positivi ogni 100). Dei nuovi positivi, sono 1.159 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. L’età media dei positivi di oggi è 44,2 anni.

I CASI COVID ATTIVII casi attivi ad oggi sono 59.319 (+ 2.053 sul giorno precedente).

LE PERSONE IN ISOLAMENTO DOMICILIAREAd oggi sono 56.626 (+ 2.058 rispetto a ieri).

LE PERSONE IN TERAPIA INTENSIVA I pazienti in terapia intensiva sono 244 in tutto il territorio regionale (- 3), e sono così distribuiti: 11 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 16 a Parma (-1 rispetto a ieri), 28 a Reggio Emilia (+2), 61 a Modena (-3), 65 a Bologna (-1), 4 a Imola (+3), 19 a Ferrara (-1), 11 a Ravenna (dato stabile da ieri), 5 a Forlì (-1), 1 a Cesena (dato invariato) e 23 a Rimini (dato invariato).

LE PERSONE RICOVERATE NEI REPARTI COVIDI pazienti ricoverati nei reparti Covid attualmente sono 2.449 (- 2).

I GUARITILe persone complessivamente guarite dall’inizio della pandemia salgono a 31.167 (+ 265).

I DECESSIPurtroppo, si registrano 53 nuovi decessi: 25 in provincia di Bologna (6 donne rispettivamente di 81, 80, 73, 56 anni e due di 95 anni; 19 uomini di cui 2 di 97 e 2 di 91 anni e gli altri rispettivamente di 93, 87, 84, 83, 80, 8279, 78, 74, 71,72, 64, 61, 60, 59); 11 in provincia di Modena (8 donne rispettivamente di 95, 92, 89, 87, 83, 81,79 e 60 anni, e tre uomini di 89, 87, 83 anni); 9 in quella di Reggio Emilia (4 donne, una di 21 e le altre di 98, 86 e 76 anni, e 5 uomini rispettivamente di 91, due di 88 anni, e gli altri 82 e 79 anni); 3 i quella di Ferrara (due uomini di 82  e 66 anni, e una donna di 92 anni); 2 nella provincia di Ravenna (due uomini di 88 e 50 anni), 2 in quella di Rimini (entrambe donne, rispettivamente di 87 e 83 anni) e uno a Parma, un uomo di 91 anni. Dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, in Emilia-Romagna i decessi sono complessivamente 5.168.

I CASI PER PROVINCIA – Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi:

  • 21.347 a Bologna e Imola (+ 620, di cui 236 sintomatici)
  • 17.123 a Modena (+ 461, di cui 351 sintomatici)
  • 13.932 a Reggio Emilia (+ 273, di cui 222 sintomatici)
  • 10.259 a Piacenza (+ 236, di cui 31 sintomatici)
  • 8.430 a Parma (+ 228, di cui 173 sintomatici)
  • 7.521 a Rimini (+ 173, di cui 64 sintomatici)
  • 5.797 a Ravenna (+ 130, di cui 31 sintomatici)
  • 4.647 a Ferrara (+ 105, di cui 5 sintomatici)
  • 3.607 a Forlì (+ 86, di cui 58 sintomatici)
  • 2.991 a Cesena (+ 59, di cui 41 sintomatici)
Tabella

IL REPORT SETTIMANALE DI ASL ROMAGNA

Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all’evoluzione del quadro epidemiologico dell’infezione da covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 9 al 15 novembre (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo).

Bollettino ASL Romagna 9-15 nov

Nella settimana di riferimento in Romagna si sono verificate 3.744 positività su un totale di 35.477 tamponi (vale a dire oltre cinquemila al  giorno di media, con punte di settemila), con una incidenza dunque del 10,6 per cento dei tamponi positivi che, pur aumentando rispetto alla settimana precedente, resta ancora più bassa rispetto all’incidenza nazionale (slide 4).
Su questo dato si registra, nell’ultima settimana, un aumento nei territori di Rimini e Cesena, un lieve calo a Ravenna ed un calo più significativo a Forlì. Si registra invece un aumento in tutti i territori rispetto all’indicatore delle positività su popolazione residente (slide 6).  Restano pressochè invariate le percentuali di asintomatici (slide 7)  con quella di Rimini ancora superiore alle altre.

Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto, nella settimana di riferimento si è verificato un aumento, in questo caso omogeneo tra i vari territori, di malati nei reparti di degenza; per quanto riguarda le Terapie intensive, a fronte di un lieve aumento di ricoverati in valore assoluto, è diminuita di mezzo punto la percentuale di ricoverati in terapia intensiva rispetto al totale dei ricoverati (slide 12). E sempre in tema di ricoveri, è interessante notare che l’incidenza di ricoveri per covid su popolazione residente in Romagna è di 42,2 per centomila abitanti, a fronte del 53,24 di media regionale; scorporando tale dato, l’incidenza di ricoveri non in terapia intensiva è di 38,65 per centomila in Romagna contro una media regionale di 48,37 e l’incidenza di ricoveri in terapia intensiva è di 3,55 per centomila in Romagna contro una media regionale di 5,03..

“Da questi dati emerge come la Romagna continui ad avere indicatori più positivi rispetto al resto  della regione, in particolare dal punto di vista dei ricoveri ospedalieri – rimarca il direttore sanitario dell’Ausl Romagna Mattia Altini -. Ciononostante i valori assoluti dei contagi restano alti, e conseguentemente pure i numeri di ricoveri, che anche nella settimana scorsa sono aumentati, mantenendoci nel ‘livello rosso’ del Piano dinamico per gli ospedali. Una ulteriore crescita di ricoveri significherebbe limitare di conseguenza il resto dell’attività sanitaria extra – covid, ovviamente per le prestazioni non urgenti, ma questa è una situazione che vogliamo evitare a tutti i costi. Anzi vogliamo continuare, come stiamo facendo, ad erogare il maggior numero di prestazioni sia per completare il recupero di quelle saltate durante i mesi della ‘prima ondata’ e per le nuove prenotazioni. Come detto stiamo lavorando sfruttando ogni potenzialità per implementare sempre più il contact tracing  in modo da individuare il maggior numero di casi possibili in fase iniziale così da poterli gestire a domicilio, e stiamo sempre più attivando strutture come le Cra covid per pazienti fragili e paucisintomatici. Mi permetto di dire che stiamo facendo tutto il possibile, anche in acccordo col privato e con le altre Istituzioni, che ringraziamo, ma tutto rischia di essere vanificato se la cittadinanza non continua con perizia a seguire le buone pratiche mirate a limitare il contagio”.