Dante fa litigare maggioranza e Lega in Regione. A Ravenna erogato 1 milione di euro. No a 250mila euro a Forlì

Il consigliere leghista Pompignoli rivendica anche l’appartenenza di Forlì alle vie dantesche e protesta contro il mancato finanziamento regionale

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È stato bocciato dalla maggioranza in Consiglio regionale l’emendamento collegato alla legge di stabilità 2021, presentato dal consigliere forlivese della Lega, Massimiliano Pompignoli, in cui si chiedeva alla Giunta Bonaccini di sostenere “il programma di iniziative celebrative del settimo centenario della morte di Dante Alighieri concedendo al Comune di Forlì, prossimo ad ospitare dal 12 marzo al 4 luglio 2021 presso i Musei San Domenico la straordinaria rassegna espositiva “Dante. La visione dell’arte”, un contributo straordinario di euro 250.000.” Pompignoli ha ricordato che con la legge regionale 27 dicembre 2018, n. 25 (Legge di stabilità regionale 2019) l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha disposto a favore del Comune di Ravenna un milione di euro per la realizzazione di un programma di iniziative celebrative del settimo centenario della morte di Dante. Insomma, se la Regione ha dato un milione di euro a Ravenna, perché non concederne 250 mila a Forlì?!

“Quello richiesto alla Giunta regionale per il Comune di Forlì con la presentazione del mio emendamento è un contributo irrisorio se paragonato a quello concesso a Ravenna. Ma è proprio per questa ragione, e per la mancanza di argomentazioni a supporto del suo rigetto, che ho contestato con forza la decisione dell’esecutivo. Come ho più volte sottolineato in aula, qui non si discute la legittimità, l’opportunità e il valore dell’importo erogato a Ravenna per la copiosità delle sue iniziative. Non è una polemica contro la città che ospita la tomba del sommo Poeta e che a lui deve gran parte della sua fama in ambito culturale. Tutt’altro – spiega Pompignoli – quello che ho voluto sollecitare è l’intervento della Regione Emilia-Romagna a favore del Comune di Forlì in un’ottica di reciproca collaborazione e di parità di trattamento. Sebbene l’impronta dantesca sia meno evidente in queste zone che altrove, non dobbiamo dimenticarci che il Dante fuggiasco trovò rifugio proprio a Forlì, dove la famiglia ghibellina degli Ordelaffi lo ospitò tra il 1302 e il 1308. Motivo per cui Forlì rientra a pieno titolo nelle cosiddette vie di Dante, nonostante la scarsa memoria dell’Assessorato al turismo e di quello alla cultura della Regione Emilia-Romagna.”

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