Emilia-Romagna: il 7 gennaio vaccinate 9.000 persone. Finora 42.454 persone vaccinate con 1^ dose, di cui 27 mila donne

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Nella giornata di ieri 7 gennaio, alle ore 19, in Emilia-Romagna erano state vaccinate contro il Coronavirus quasi 9.000 persone. Vaccini effettuati a donne e uomini che lavorano nella sanità regionale fra medici, infermieri e operatori e a operatrici e operatori delle CRA, oltre ai degenti delle residenze per anziani. Salgono a 42.454 le persone vaccinate in Emilia-Romagna: 27.675 donne e 14.779 uomini. Al momento il vaccino è stato inoculato a oltre 28 mila sanitari, oltre 11 mila persone addette alle Rsa e quasi 3 mila anziani delle Rsa. Al momento, è stato somministrato il 69% delle dosi consegnate. Ricordiamo che in questa fase vengono vaccinati in via prioritaria i sanitari e poi gli addetti e gli ospiti delle strutture per anziani. L’aggiornamento in tempo reale sul numero di vaccini fatti sul sito della Regione: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid

Il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ospite di Mattino Cinque sulla campagna vaccinale ha detto: «L’Italia si sta comportando bene sulla prima fase dei vaccini e da marzo sarà la vera sfida». Secondo Bonaccini è necessario «coinvolgere i medici di base per ampliare la platea vaccinale». «Si è detto che a fine anno si avrà l’immunità di gregge, ma io penso che si possa avere parecchi mesi prima e noi come Emilia-Romagna vogliamo essere pronti a raddoppiare o triplicare il numero di dosi somministrate. Ho detto ai direttori delle Asl di tenerci pronti anche per aperture notturne, se serve» ha concluso il Presidente.

“Abbiamo distribuito 919.425 vaccini, quasi un milione, su tutto il territorio nei 294 punti di somministrazione. Per questa prima fase ci siamo dati l’obiettivo di somministrarne almeno 65-67mila al giorno e stiamo superando questo obiettivo di qualche misura”. Lo ha detto il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri. La notizia è riportata dall’Ansa. “In meno di una settimana abbiamo vaccinato circa 339mila italiani”, ha aggiunto Arcuri. Per numero di vaccinati, ha rilevato, “siamo il primo Paese, in una classifica tra i Paesi che hanno una dimensione di abitanti simile alla nostra.”

Dopo l’EMA anche l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha dato il via libera al vaccino anti-Covid dell’azienda americana Moderna per l’autorizzazione all’immissione in commercio e all’utilizzo nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. “Si tratta di un vaccino sostanzialmente equivalente rispetto al primo”, ha sottolineato Magrini, riferendosi a quello Pfizer-Biontech autorizzato il 22 dicembre scorso, con alcune differenze come l’età, dai 18 in su e non 16. Il vaccino Moderna dovrebbe proteggere contro il coronavirus fino a due anni. Lo ha detto l’amministratore delegato dell’azienda produttrice del farmaco precisando tuttavia che servono altri dati per una valutazione definitiva sulla durata.

L’Italia è il primo Paese nell’Unione Europa per numero di vaccinazioni contro il Covid (in rapporto alla popolazione) e all’ottavo posto nella classifica mondiale. È quanto emerge dall’attività di ricerca raccolta nel sito Our World in Data, le cui fonti sono i ministeri della Salute dei vari Paesi. Ai primi dieci posti, nell’ordine, ci sono Israele, Emirati Arabi, Bahrain, Stati Uniti, Gran Bretagna, Danimarca, Russia, Italia, Germania e Canada.

In questi giorni c’è stata polemica sui medici di base, sul loro ruolo nell’ambito della campagna vaccinale. “I medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, come tutto il personale sanitario, hanno la priorità nelle vaccinazioni. E, come già previsto dal piano strategico, avranno un ruolo fondamentale in fasi diverse della campagna di somministrazione del vaccino anti Covid-19”. Queste le parole del Ministro della Salute, Roberto Speranza, sempre riportate dall’Ansa.

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