Riapertura della scuola il 7 gennaio troppo rischiosa? I dubbi dei sindacati

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La confusione sembra la cifra di questa stagione politica. Per la crisi di Governo data per imminente. Per la gestione della pandemia che è diventata via via più complicata e farraginosa. E per la vicenda della scuola oramai paradossale. Tutti parlano di riaprire le scuole e tornare alla didattica in presenza, considerandolo un fatto fondamentale, ma allorché si avvicina la data del 7 gennaio, molti temono questa eventualità. Ci sono stati mesi per prepararsi. Ma sembra non si sia mai pronti. Nemmeno ora. Anche alcuni Presidenti di Regione e sindacati ora dicono che la riapertura della scuola il 7 gennaio è troppo rischiosa. Fa paura l’aumento dei contagi di questi giorni. E fa paura l’eterno problema del trasporto pubblico.

“La riapertura della scuola il 7 gennaio è troppo rischiosa. Stiamo prendendo atto dei problemi dell’aumento dei contagi di questi giorni. Il 18 gennaio potremmo già avere un’idea dell’andamento epidemiologico e decidere a ragion veduta”. A dirlo all’Ansa è Elvira Serafini, segretario dello Snals, uno dei sindacati più rappresentativi della scuola.

“Continuiamo a leggere notizie giornalistiche ma con il Ministero non c’è nessun tipo di confronto. I dirigenti scolastici sono stremati; continuano a fare e rifare orari per le attività didattiche in presenza al 50%. Le famiglie sono confuse, i docenti si stanno reinventando modalità didattiche per tenere insieme i gruppi classe e quelli in Ddi. Non è ancora chiaro se alle Regioni sono arrivate le risorse per ampliare la mobilità con mezzi aggiuntivi. In alcuni casi non vengono investiti i finanziamenti assegnati nei mesi scorsi per ritardi burocratici. Ci preoccupa tanto la disomogeneità delle soluzioni”. Lo afferma Maddalena Gissi che guida la Cisl Scuola. “Gli studenti rientreranno e studieranno normalmente a seconda della consistenza economica ed organizzativa delle loro regioni. C’è una dissociazione schizofrenica tra quanto si dice sulla necessità di rientrare a scuola e quanto si riesce a mettere in campo realmente! Manca un’idea complessiva di sistema e tutto passa attraverso soluzioni tampone che non fanno il bene dei nostri alunni e del futuro del Paese. Il 7 si rientrerà? La soluzione sarà estratta il giorno della Befana come succedeva un tempo con la Lotteria Italia!”, conclude la dirigente sindacale.

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